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mercoledì 13 maggio 2015

Su Forza Nuova e Barocci (Adac Cesenatico): contro neofascisti e sfruttatori costruiamo un’Europa di diritti contro l’austerità




In questi giorni Forza Nuova ha annunciato che metterà in campo qualsiasi mezzo atto ad ostacolare l’attività alberghiera degli imprenditori turistici che hanno scelto di ospitare i profughi nei loro alberghi.
A tale proposito Forza Nuova ha stilato una lista nera degli alberghi che utilizzerà per boicottare le strutture turistiche  attraverso una campagna mediatica dai contorni xenofobi.

A  lanciare l’allarme è il presidente dell’ADAC (Associazione degli albergatori di Cesenatico) di Cesenatico Giancarlo Barocci, non tanto mosso dal rifiuto di una cultura xenofoba, e dalle sue pericolose conseguenze sociali,ma piuttosto mosso dalla preoccupazione che tale campagna possa avere sull’indotto nel settore turistico.

Cogliamo l’occasione per muovere due critiche: all’indomani dell’arrivo dei profughi a Cesenatico, l’ex assessore e vice sindaco Vittorio Savini, insieme al presidente Barocci, su iniziativa della Lega, si unirono nell’esprimere la loro contrarietà all’ospitalità dei rifugiati nelle strutture alberghiere, adducendo che ciò, avrebbe rovinato l’immagine turistica della cittadina balneare. Di lì a poco la Lega Nord organizzò un vergognoso presidio davanti all’hotel che ospitava i rifugiati. Vista la deriva pericolosa che aveva preso tale iniziativa, Vittorio Savini  prese le distanze dalle iniziative del suo partito, dapprima disertando i presidi, e poi rimettendo il suo mandato. Noi diciamo che un Assessore al turismo e Vice sindaco non può lavarsi coscienza e mani con una semplice dimissione dall’incarico, lasciando questo paese in mano ad una cultura deteriore. Per quanto riguarda la posizione di Barocci, ugualmente discutibile, non è accettabile che chi ha contribuito ad alimentare l’odio xenofobo, ora si preoccupi di salvare gli interessi di  una classe di imprenditori messa in pericolo dalle minacce di Forza Nuova. Chi ha appoggiato tali iniziative si deve prendere la responsabilità di fronte all’intera comunità, e a quelle associazioni che fin da subito hanno intuito la deriva dell’odio razziale ed il suo impatto sociale.
Non è in pericolo l’economia turistica, che utilizza il Lavoro Gravemente Sfruttato dei lavoratori stagionali insieme a forme di paraschiavismo per ottenere il massimo profitto, ma la salvaguardia di coloro che fuggono da guerre e devastazione prodotte dalle politiche neocolonialiste, signor Giancarlo Barocci, ed è un nostro dovere accoglierli e accoglierli senza speculare economicamente e politicamente su di essi a partire magari dal recupero, per scopi abitativi, delle colonie dismesse o dei tanti edifici non utilizzati che potrebbero poi essere destinati anche a tutti quei cittadini in lista di attesa per gli alloggi popolari o in estrema emergenza abitativa dovuti agli sfratti.

Ed è chiaro che i LUOGHI COMUNI che animano la propaganda xenofoba che sia quella della Lega Nord o di Forza nuova, poco importa, non aiutano a porre una critica importante a questo modello di accoglienza emergenziale e improvvisato che poco a che fare con la necessità di rispondere a servizi efficaci per chi è in fuga da guerre persecuzioni che NOI occidentali abbiamo alimentato e prodotto nei territori di provenienza. La guerra in Libia è lì a ricordarcelo.

Sfatiamo ad esempio il luogo comune per cui i migranti ricevono 35 euro al giorno. Non è vero!!!
I 35 euro quotidiani messi a disposizione dal ministero dell’Economia (e attinti per la maggior parte dal Fondo Europeo per i Rifugiati) servono per una serie di necessità nella gestione dell’accoglienza, dalla manutenzione dei locali, al cibo, fino alla paga degli operatori che assistono i rifugiati 24 ore al giorno, sono soldi che ricadono sui territori (locali sono gli operatori, locali i supermarket in cui si acquista il cibo…). I soldi che materialmente ogni giorno vengono assegnati ai richiedenti asilo ammontano invece a 2,5 euro. Pari a 75 euro al mese e spesso in molti progetti soprattutto al centro sud, ma non solo, nemmeno li ricevono.

Le politiche improntate fino ad ora dall’Unione Europea e dall’Italia rispetto al tema dei rifugiati sono Politiche di contenimento e non di accoglienza all' insegna dei rimpatri forzati dai paesi di transito a quelli di origine. Il diritto d'asilo è lasciato in mano alle polizie o ai trafficanti di essere umani (che sono il prodotto della Fortezza Europa), oppure a imprenditori delle disgrazie che si arricchiscono come accaduto con la vicenda di MAFIA CAPITALE sulle spalle delle persone che avrebbero diritto ad avere un’accoglienza degna e altrettanti servizi utili a rielaborare le ferite delle torture, delle persecuzioni che subiscono nel disperato tentativo di raggiungere l’Europa.

Un Europa blindata dal regolamento di Dublino, approvato nella sua prima stesura dall’allora Ministro dell’Interno Maroni (Lega Nord), regolamento che impedisce la libertà di spostamento nel territorio europeo lì dove sarebbe possibile contare su reti parentali, rigiocare conoscenze linguistiche, competenze professionali e ricercare lavoro in un mercato più ampio, obbligando i rifugiati a restare nel territorio di arrivo, dove vengono schedati ed identificati con la procedura del fotosegnalamento e delle impronte digitali.

Proseguono così le politiche di morte dell’Unione Europea alimentate da chi – come Forza Nuova o la Lega Nord - nei territori specula sulla pelle dei rifugiati per un puro tornaconto soffiando sugli istinti più bassi, della guerra ai poveri.

Pertanto chi alimenta propaganda xenofoba su questi temi gridando “prima gli Italiani” dimenticando di ricordare le responsabilità dell’Europa rispetto alle politiche di contenimento e controllo sui migranti, a quelle di politica estera (guerrafondaie) ma anche e soprattutto quelle di austerità è perfettamente funzionale a mantenere questo stato di cose.

Il problema allora non è accogliere i rifugiati in fuga da guerre e morte, ma quello di costruire un’Europa di diritti e dignità per tutti e tutte contro la Fortezza Europa e dell’austerità.

Per questo ad esempio alla drammatica mancanza di case popolari si può rispondere in due modi, o dicendo “prima gli italiani”, o affermando “più case per tutti”. La prima soluzione si fonda sulla logica del forte contro il debole e genera una guerra tra senzatetto che favorisce gli speculatori, le clientele e i palazzinari. La seconda soluzione si fonda sulla logica della cooperazione tra i deboli contro il forte e apre uno scontro tra “senzatetto - sfrattati” e “palazzinari”, un conflitto verticale tra il basso e l’alto della società, tra sfruttati e sfruttatori.

E’ in questa direzione che dobbiamo guardare se vogliamo un futuro degno per tutti e tutte non a quella propinata da Forza Nuova, dalla Lega Nord ma nemmeno quella dai Barocci di turno.


Ass. Rumori Sinistri – ADL Cobas Emilia Romagna

sabato 29 novembre 2014

Rimini - OPTI' POBA CUP. Festival contro le Discriminazioni nello Sport

DOMENICA 7 DICEMBRE 2014
dalle ore 10.00
>> OPTIPOBA CUP -- Festival contro le Discriminazioni nello Sport
[presso Parco Marecchia - Ingresso via Tiberio - Rimini]
Programma:
- Torneo di CALCIO
- Lezioni aperte di: KUNG FU (con Sifu Carlo Tonti) e CAPOEIRA (Ass. Capoeira Angola Dobrada - Cesena)
- InfoPoint Sportallarovescia.it

Dalle ore 22.00
[Casa Madiba Network via Dario Campana n. 61 a fianco di AMIR]
>> Live Showcase BIG SIMON & MANUEL from KRIKKA REGGAE
>>Inna Dancehall Style<<
 
ROMAGNA REGGAE STAFF
ALWAYSLOVING JAH
MADIBA SOUND FAMILY
Evento Facebook
W il calcio e lo sport popolare!
#Fightracism #Fightsexism
Giù le mani da Ardita e da tutte le realtà sportive popolari e autorganizzate!

________________

Optì Poba CUP è sostenuta dalla Rete contro le discriminazioni - Regione Emilia Romagna all'interno delle azioni della Rete Locale contro le discriminazioni della Provincia di Rimini
Promuovono:
Rumori Sinistri... Associazione di volontariato, Polisportiva Autside Rimini e Sportallarovescia.it

L'iniziativa rientra anche nella due giorni CASA MADIBA OPEN DAY  
qui il programma


martedì 9 settembre 2014

Cesenatico wake up! Alzati indignati protesta...

Comunicato ADL Cobas e ass. Rumori Sinistri sulla vicenda dei 40 profughi in arrivo nella città costiera



Non poteva presentarsi in maniera diversa il benvenuto ai 40 profughi in arrivo dalla Libia che saranno ospitati in un albergo di Cesenatico a fine settembre.
La Lega Nord capeggiata dal segretario Jacopo Morrone, e dal vice sindaco, nonché Assessore con delega al Turismo e alla Cultura, Vittorio Savini, cavalca attraverso esternazioni dal contorno xenofobo e razzista, argomentazioni stereotipate sulla sicurezza e sulla necessità e opportunità di elargire risorse in un momento di crisi, ai SOLI cittadini italiani, nonché ai rischi per la sicurezza con l'arrivo dei "barbari" profughi.
La Lega Nord dimentica volutamente di ricordare le guerre - quelle visibili e quelle invisibili - da cui provengono la maggior parte dei migranti inseriti nel cosiddetto piano "Mare Nostrum", dimentica che è proprio colpa della legge Bossi/Fini se migliaia di persone muoiono sulle carrette del mare o vengono sfruttate nell'industria turistica e nell'agricoltura territoriale e dimentica soprattutto di dire che le norme sull'immigrazione e l'Europa di Schengen sono proprio funzionali al mantenimento dello status quo attraverso un governo violentissimo sulla nostra vita e la retorica razzista che scarica sui più deboli (migranti, rifugiati, homeless, sex workers, lavoratrici stagionali rumene) le responsabilità di una condizione generalizzata di povertà e crisi economica.
Alle vergognose parole della coppia Morone e Savini gli fa da eco guarda caso proprio l'ADAC (Associazione Albergatori) con il suo presidente Giancarlo Barocci che conosciamo da tempo e con il quale ci siamo sempre scontrati per la sua ferrea difesa (nonchè rivendicazione) del modello turistico romagnolo di organizzazione del lavoro stagionale: le classiche 12 ore di lavoro senza giorno libero e con paghe da fame. Barocci naturalmente si allarma alludendo a una situazione di danneggiamento all’immagine turistica di Cesenatico, causata dalla presenza di 40 profughi sparsi nelle vie della cittadina.
Sono sconcertanti tali posizioni ed argomentazioni, anche se non ci stupiscono affatto, anzi ci saremmo stupiti del contrario, ben consci di attraversare ed abitare in un territorio che usa l’immagine dell’ospitalità caricaturale con l'unica finalità volta a produrre business nell’economia turistica sulle spalle di chi subisce i dispositivi del Lavoro Gravemente Sfruttato nel Turismo e che nella maggior parte dei casi è proprio un cittadino o una cittadina migrante.
Per queste ragioni dobbiamo necessariamente avere la capacità di legare la questione del razzismo xenofobico di tali posizioni - sostenute peraltro dalla stesso Sindaco Roberto Buda quello della riesumazione del busto di Mussolini per intenderci - alla guerra in atto contro i poveri oltre al sistema di sfruttamento lavorativo costruito come ricatto intorno alle nostre vite.
Per queste ragioni ci rivolgiamo alla Cesenatico che con grande partecipazione il 3 febbraio del 2013 - nonostante le condizione meteo avverse - scese nelle strade cesenaticesi contro la riesumazione del busto di Mussolini e per ricordare a chi attualmente la amministra che il gioiellino della Costa Romagnola non è fatto solo di negozietti, hotel e ristoranti ma di persone comuni, di relazioni e di un patrimonio storico e culturale che lega la resistenza al nazifascismo al rifiuto di qualsiasi ricatto razzista e xenofobico così come vogliono raccontarcelo anche in questa occasione.
Come ADL COBAS e RUMORI SINISTRI daremo il benvenuto ai profughi in arrivo dalla Libia e dai territori devastati da violenze disumane e da guerre, attivandoci attraverso iniziative a sostegno della loro permanenza in questo territorio speriamo di essere in tanti a ricordare a Buda, Morone e a Barocci che la città di Cesenatico è di chi la vive, la abita, la ama e in essa costruisce relazioni positive e sane per un cambiamento radicale dello stato di cose presenti.
Seguiranno nei prossimi giorni aggiornamenti sulle iniziative di solidarietà.
ADL COBAS E.R. - ASSOCIAZIONE RUMORI SINISTRI

mercoledì 26 febbraio 2014

Primo Marzo- Reggio Emilia e Rimini in marcia per i diritti!

Partenza da Rimini:  Bus organizzato partenza ore 13.00 dal Parcheggio Settebello in Via Roma 70. Info 3407368508

Il primo marzo da Reggio Emilia e Rimini raggiungeremo la piazza di Bologna per costruire insieme una giornata di mobilitazione che metta al centro la libertà e i diritti per tutte e tutti indipendentemente dal paese di nascita o di provenienza.

Partiamo dai nostri territori per disegnare in cammino con tante e tanti altri un’Europa diversa, per abbattere i confini, sia esterni definiti attraverso frontiere militarizzate che producono migliaia di morti, che interni materializzati nei CIE ma anche in tutte quelle barriere ed ostacoli che quotidianamente si incontrano per l’accesso ai diritti di cittadinanza, intesi come diritti universalmente riconosciuti, che permettano ad ogni individuo di vivere una vita degna. A partire dalla chiusura dei CIE e dall’abolizione della legge Bossi-Fini che pende come una spada di Damocle sulla vita dei migranti, al diritto alla casa che viene costantemente negato, ad un reddito di cittadinanza per tutte e tutti, per un lavoro libero dallo sfruttamento, per un’accoglienza degna, perché l’accesso all’istruzione e alla salute siano garantiti.

Scendiamo in piazza il primo marzo, nel solco impresso dalla Carta di Lampedusa che si fa azione, per ribadire che la salute non è profitto, contro ogni forma, palese o silente, di privatizzazione di servizi cruciali per la vita di una comunità.

Perché abbattere i confini e le frontiere dell’Europa vuol dire anche ostacolare i respingimenti, interni alle nostre città, che i migranti e i soggetti più deboli subiscono ogni giorno, nell’accesso a un diritto vitale come quello di ottenere cure degne. Pensiamo a tutte le persone che si sono rivolte ai nostri sportelli non in grado di poter accedere ad un visita perché impossibilitati a pagare il ticket. Solo alcuni esempi: i migranti che hanno avuto una forma di protezione internazionale (come i migranti provenienti dalla Libia) che non hanno mai lavorato e non rientrano nella categoria disoccupati e quindi non possono essere esenti dal pagamento del ticket, lo stesso vale per tutti quelli che sono stati artigiani o lavoratori autonomi e per i migranti che non hanno il permesso di soggiorno e non possono dichiarare lo stato di indigenza, come sarebbe in realtà previsto dall’accordo Stato-Regioni ma non applicato in questo punto. L’accesso ai pediatri per i figli minori di genitori “irregolari”, nonostante la delibera regionale abbia approvato in questo punto l’accordo Stato-Regioni “indicazioni per la corretta applicazione della normativa per l’assistenza sanitaria alla popolazione straniera da parte delle regioni e delle province autonome”, l’applicazione rimane ancora lenta e tortuosa e tutti i cittadini comunitari che non hanno un lavoro sono costretti a pagare un’assicurazione sanitaria dai prezzi esosi anche se pubblica.

La Carta di Lampedusa afferma la necessità di garantire un accesso senza discriminazioni alle strutture sanitarie, alle cure mediche, e in termini di servizi, compresi quelli per la maternità e per l’infanzia, indispensabili per il pieno esercizio del diritto di ogni persona a ricevere e a dare cura.
Perseguiamo pari dignità e uguaglianza fra i cittadini nell’accesso alle cure, nell’ottica di salvaguardare tutti quelli che non possono permettersi di destinare risorse sufficienti ad avere prestazioni sanitarie adeguate.
L’attacco al Sistema Sanitario Nazionale universalistico è già in atto, e i migranti sono purtroppo l’anello più debole di un processo che ormai coinvolge milioni di persone in Italia.
Pertanto ci mobilitiamo con forza affinché nessuno sia escluso!

Ass. Città Migrante - Reggio Emilia , Ass. Rumori Sinistri - Rimini

Partenza da Reggio Emilia:  
ore 13.15 appuntamento in stazione treni FF.SS. Info 3495238926 Partenza da Rimini
Bus organizzato partenza 13.00 dal Parcheggio Settebello in Via Roma 70. Info 3407368508

lunedì 10 febbraio 2014

Approvata la CARTA DI LAMPEDUSA! Ora facciamola vivere nelle lotte e nei territori

Da Rimini abbiamo partecipato come attivisti e attiviste dello Sportello Nuovi Diritti (Rumori sinistri/ADL Cobas) e di Casa Madiba al Meeting euro mediterraneo che si è tenuto sull'isola di Lampedusa dal 31 gennaio al 2 febbraio.
Il 1º febbraio 2014, dopo una lunga assemblea, si è arrivati ad approvare la stesura definitiva della “Carta di Lampedusa”.
Qui trovate il testo completo: http://goo.gl/NYqU9b

È stato un lavoro condiviso e partecipato grazie alla presenza e partecipazione di tantissime realtà europee composte da singoli cittadini, associazioni e attivisti di movimento che nei vari territori lavorano per affermare ed estendere i diritti di cittadinanza. 
 
La “Carta di Lampedusa” non è però una proposta di legge ma una carta di principi costruita grazie alla valorizzazione di uno spazio pubblico e condiviso in cui ognuno potesse sentirsi a casa. In questo spazio abbiamo, insieme, elaborato un “patto” comune e questo è il valore della Carta. 
 
L'obiettivo infatti non è quello di costruire l’ennesima rete ma contribuire all’allargamento di un movimento euro mediterraneo proponendo, a tutti coloro che si riconoscono in questo testo, di lavorare - a partire dal proprio specifico - perché le istanze che contiene si estendano, si diffondano e cerchino il modo di realizzarsi.

Le modalità con cui in queste settimane si è arrivati alla stesura della Carta, la partecipazione ampia ma su punti e temi chiari, come la libertà di circolazione e movimento nello spazio euro mediterraneo, la fine delle strutture di detenzione per i migranti, il tema del lavoro e delle nuove forme di schiavitù ma anche dell'accoglienza degna e solidale come le esperienze virtuose di occupazioni con i rifugiati e i migranti che si sono date in diverse città italiane, dimostrano che è possibile immaginare percorsi di coalizione, di prospettiva comune che dal basso ridisegnino un'altra idea dello spazio euro mediterraneo, fatta di diritti e dignità per tutti e tutte. Insomma la ridefinizione e conquista di una nuova cittadinanza in Europa.

Per queste ragioni invitiamo a sottoscrivere la “Carta di Lampedusa”:

Nei prossimi giorni renderemo pubblici alcuni appuntamenti di avvicinamento all'importante scadenza del 1 marzo europeo proposto a Lampedusa dal collettivo “Lampedusa in Hamburg” ma anche di valorizzazione della tre giorni che ci ha visto protagonisti a Lampedusa, terra di confine e di frontiere da troppo tempo abbandonata al suo destino.
Per approfondimenti:
Ass. Rumori Sinistri – ADL Cobas - Casa Madiba Rimini

giovedì 7 novembre 2013

Rimini - Al via il nuovo Sportello: "Diritti per tutti. Lavoro – Casa – Immigrazione - Salute"

Ass. Rumori sinistri in collaborazione con ADL Cobas Emilia Romagna
"Sportello Diritti per tutti"
Lavoro – Casa – Immigrazione - Salute


Tutti i giovedì dalle ore 18.00 alle ore 20.00 
presso la Casa della Pace in via Tonini n. 5 Rimini
per APPUNTAMENTO 347 2641040

- Immigrazione
permessi di soggiorno, cittadinanza, ricongiungimenti
- Lavoro e vertenze
consulenza e assistenza su cause attinenti al rapporto di lavoro
- Casa
assistenza e consulenza su affitti, contratti, sfratti
- Salute
orientamento e supporto per problematiche inerenti all'accesso alle cure
- Patronato (in convenzione con Inac)
invalidità civile, infortuni sul lavoro, pensioni, maternità disuccupazione, mobilità, assegni famigliari
- Caf assistenza
modelli: 730, Isee, Unico etc.
Contatti:
Tel. 347 2641040
Scarica e diffondi la locandina! 
(clicca sull'immagine per ingrandirla)

mercoledì 9 ottobre 2013

Due giorni! Diritti violati e sfruttamento nel turismo a Rimini: ora basta!



Diritti violati e sfruttamento nel turismo a Rimini: ora basta! 
Sabato 12 e domenica 13 ottobre – Portici Piazza Cavour

presso “La tenda dei diritti violati”
EVENTO FACEBOOK! (aiutaci a promuoverlo)


>>Mostra permanente: “14 storie 1000 dignità calpestate” a cura di Melissa Cecchini/Rumori Sinistri (con la collaborazione di Vite in transito)

>>Proiezione video degli interventi e delle iniziative contro il Lavoro Gravemente Sfruttato nel turismo
>> Infopoint su lavoro e diritti

GLI APPUNTAMENTI

SABATO 12 OTTOBRE

>>alle ore 15.00
Conferenza stampa con gli avvocati Raffaele Pacifico, Paola Urbinati e i lavoratori stagionali sulle cause legali avviate e focus sui diritti violati dagli sfruttatori nel turismo
>>ore 17.00
Incontro: Lavoro Gravemente Sfruttato nel Turismo: quali effetti sulle salute?
ne parliamo con:
Leonardo Montecchi Psichiatra e direttore Scuola Bleger, Giacomo Pacassoni medico del lavoro, Sandra Polini Adl Cobas/Rumori sinistri
>>ore 19.00
Aperi/cena di autofinanziamento per colletta sociale che destineremo ai famigliari di Florentina (Grazie a Bubana e Harissa La Locanda di San Savino per il supporto)
>>ore 20.30
Cineforum: Proiezione di “Abissinia” a seguire dibattito
Abissinia è un film del 1993 diretto da Francesco Ranieri Martinotti. Fu presentato nella Settimana Internazionale della Critica del 46º Festival di Cannes.
Per le strade assolate e affollate di Riccione (il più grande turistificio d’Europa) procede un’automobile che ha sul tetto una bara proveniente dal locale più spento della città, l’obitorio. Dalla bara arriva la voce del protagonista, un lavoratore stagionale, che racconta l’avventura buia di solitudini, violenze, gelosia, delitto, truffa, che l’ha portato a morire.

DOMENICA 13 OTTOBRE

>>dalle ore 15.00
Laboratorio di writing “Art against slavery“ a cura di Burla2222 promosso da Collettivo Studenti Rimini
>>ore 17.00  
Assemblea plenaria: Turismo, lavoro gravemente sfruttato e territorio. Come costruire coalizioni sociali e reti di scopo per abbattere lo sfruttamento capitalistico nel turismo e ripensare il sistema Rimini?
L'assemblea si pone alcuni interrogativi e scopi:
Quali strategie e reti di scopo sviluppare per aprire un nuovo ciclo di lotte con le le lavaratrici e i lavoratori stagionali del turismo? Quali servizi e welfare dal basso possiamo promuovere per aiutare le lavoratrici stagionali nel percorso di emersione del lavoro gravemente sfruttato? Come costruire una mobilitazione territoriale a breve e con quali modalità? All'assemblea sono state invitate tutte le realtà sociali territoriali interessate.


PER NON DIMENTICARE FLORENTINA ED EVA


Promuove: Assemblea contro lo sfruttamento nel turismo


sabato 5 ottobre 2013

Rimini - Basta stragi annunciate e ipocrisie al governo dell'immigrazione. Diritto d'asilo europeo e canale umanitario subito

Report presidio in solidarietà con le vittime della strage di Lampedusa e con i migranti e i rifugiati del territorio
Anche da Rimini in tanti hanno risposto all'appello di Melting Pot per dar voce e visibilità non solo al dolore per l'ennesima strage alla frontiera della Fortezza Europa ma anche alla rabbia di chi da sempre nei territori denuncia la responsabilità politica delle istituzione italiane ed europee per queste stragi che hanno trasformato il mare mediterraneo in un luogo di morte, di violenza, di diritti violati.
Tanti anche i rifugiati presenti che in delegazione insieme agli attivisti di Rumori sinistri e Autside Social Football sono stati ricevuti dal Prefetto per consegnare l'appello di Melting Pot e rinnovare l'invito ad aprire immediatamente un canale umanitario che renda praticabile il diritto d'asilo europeo oltre alla necessità di modificare - radicalmente - il sistema europeo di gestione dell'immigrazione che è alla base di queste vere e proprie stragi.
Tanti gli interventi, sia davanti alla prefettura che durante il corteo spontaneo che ha attraversato il centro storico fino al Municipio, interventi che hanno ribadito come l'esternalizzazione delle frontiere e le politiche attuate fino ad ora chiamino in causa le responsabilità plurime e trasversali di chi, in questo ventennio di politiche dell'odio contro i migranti, ha utilizzato strumentalmente la spettacolarizzazione della frontiera a sud, come luogo fisico e simbolico su cui produrre l'immaginario di assedio e fomentare razzismi e protezionismi funzionali alle politiche di austerità e alle misure repressive e di controllo che quotidianamente vengono agiti nei territori contro rifugiati, vittime di tratta, migranti.
In gioco c'è il futuro di tutti e tutte noi”, hanno ribadito alcuni attivisti di Rumori sinistri, “perché questi sono i nostri morti, questo è il nostro lutto, e a chi piange falsamente e retoricamente i morti di Lampedusa, ecco a
tutti loro vogliamo ricordare che sono 20mila le persone morte nel Mare Mediterraneo e migliaia i migranti segregati nei Cie formali e informali, braccati dalla forze dell'ordine, esclusi dal pieno esercizio dei loro diritti che sono costantemente violati”.
Oggi più che mai è necessario fare l'Europa partendo da qui, perché le vittime innocenti di queste politiche scellerate e delle scelte degli scafisti seduti nei loro scranni, non siano morte invano. E dipende da ciascuno di noi non delegare o limitarsi alla testimonianza ma essere parte attiva di un cambiamento radicale oltre che sempre più necessario.

domenica 4 agosto 2013

Riviera, gli stagionali in rivolta - Il Fatto Quotidiano del 4 agosto 2013

Riviera, gli stagionali in rivolta - Il Fatto Quotidiano del 4 agosto 2013
Il servizio è stato girato in mercoledì scorso in occasione dello sportello stagionali e dell'incontro con Mauro Turrini e Federico Chicchi. Grazie a Lucia e a tutt* i lavoratori che hanno testimoniato, quelli visibili e quelli invisibili
Lavorano 12 ore al giorno e dormono in spazi minuscoli o su brandine all'aperto. Sono l'altra faccia del turismo di massa con paghe da fame e contratti fasulli. L'associazione 'Rumori sinistri' fornisce assistenza ai "nuovi schiavi"
di Marceddu e Zaccariello 
>>Leggi l'articolo e gurada il video<<

giovedì 6 giugno 2013

Perchè sarò al presidio Presidio pubblico "Diritto alla salute diritto universale. Stop al razzismo in sanità" di Pasquale di Napoli studente di infermieristica

Dopo il partecipatissimo incontro promosso dall'ass.Rumori sinistri dentro Interazione 2013 “Salute e migrazione al tempo della crisi: diritto universale, non negoziabile” voglio fare alcune considerazioni.
Parto da un primo dato: 10 regioni in Italia non garantiscono il pediatra ai figli di irregolari. Questo è l'assunto piu allarmante che emerge dalla Simm (Società Italiana di Medicina delle Migrazioni).
Vorrei ricordare come, il 20 dicembre 2012, la conferenza permanente per i rapporti tra Stato, Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano ha adottato all'unanimità un Accordo dal titolo: "Indicazioni per la corretta applicazione della normativa per l'assistenza sanitaria alla popolazione straniera da parte delle Regioni e delle Provincie autonome italiane". Una sorta di "testo unico/linea guida" che non intende rinnovare l'ordinamento ma chiarire le disposizioni già esistenti.
Questo perchè come sempre in Italia non si vogliono, o meglio non si rispettano, gli obblighi internazionali.
Come sempre c'è da rimanere increduli e indignati dal meccanismo presente nel nostro Paese: come infatti ci spiegava la ricercatrice Chiara Bodini nell'incontro, una volta che l'Accordo è stato firmato da tutti i Presidenti delle Regioni in quel preciso momento inizia ad essere effettivo e non necessita di nessun passaggio ulteriore. Voglio poi citare l'art. 2 e l'art. 24 stipulati nella Convenzione Internazionale dei Diritti del Fanciullo che argomentano rispettivamente sul "diritto all'uguaglianza dei minori, indipendentemente da cittadinanza e condizioni di soggiorno" e sul "diritto del minore di godere del miglior stato di salute possibile e di beneficiare di servizi medici e di riabilitazione".
Secondo nodo su cui ragionare:
Il sovrappiù di spesa per i migranti irregolari è presto spiegato: in assenza di un'efficace ed efficiente rete di cure primarie in grado di intercettare i bisogni e l'insorgere di patologie importanti, il cittadino migrante arriva al ricovero spesso in pessime condizioni di salute, tali da far elevare il costo della prestazione medica e della degenza. Ma nonostante ciò le stime dei costi di ricovero mostrano come il 94,57% sia da attribuire agli italiani, il 4,09% agli stranieri e appena lo 0,34% ai non residenti, in gran parte cittadini migranti extra C.E. non regolari.
Quindi il ritratto dei costi di cura ospedaliera per gli immigrati irregolari sfascia e smonta quei castelli di sabbia che ci vorrebbero far credere che, in tempi di crisi e di spending review sanitaria, escludere e quindi non ammettere i cittadini non autoctoni al SSN sia la giusta ricetta.
Concludo dicendo che nessuna delle piu grandi teoriche dell'assistenza infermieristica da Virginia Henderson a Dorothea Orem a Marisa Cantarelli, che ho studiato all'interno del mio percorso formativo universitario, hanno mai descritto il diritto alla salute come un diritto esclusivo per il cittadino, ovvero per chi ha quel foglio di carta (permesso di soggiorno) che ne sancisce la sua “esistenza”, ma sempre come diritto UNIVERSALE appunto diritto della persona in quanto tale, avente o meno il timbro delle questura.
Molte volte il valore delle parole è contenuto all'interno delle parole stesse come ASSISTENZA che dal latino AD SISTERE significa "Stare accanto, Stare vicino".
Bene, io ho deciso da che parte stare, ho deciso di stare accanto, di stare vicino alle persone che hanno bisogno di assistenza e di stare accanto a tutte quelle persone che lottano per i diritti contro la retorica razzista e xenofoba che accompagna le politiche di austerità. Politiche di austerità che nascondono attarevrso i tagli all'assistenza dei migranti irregolari o dei comunitari in transito nel nostro paese, il reale progetto di smantellamento del SSN e del SSR.
Il diritto alla salute è un diritto inviolabile e universale per questo sarò insieme ad altri studenti di Scienze Infermieristiche al presidio lanciato dall'associazione Rumori sinistri per Sabato 8 giugno alle ore 11.30 davanti all'Ex Mutua/CUP Via Circonvallazione Occidentale, 57

Pasquale Di Napoli, attivista Lab. PazProject e iscritto alla Facoltà di Scienze Infermieristiche 

 
Il commento di Pasquale al presidio dell'8 giugno presso l'Ausl di Rimini ex mutua:

martedì 28 maggio 2013

Rimini INTERAZIONI 2013 - Incontro: Salute e migrazione al tempo della crisi: diritto universale, non negoziabile

L'iniziativa rientra dentro il festival "Interazioni 2013" e dentro una serie di iniziative che vogliono diffondere conoscenza e informazione rispetto alla complessità delle migrazione contro le pulsioni xenofobe e razziste propagandate da Forza Nuova a livello territoriale.
Mercoledì 29 maggio ore 18 
Palazzo del Podestà, Piazza Cavour - Rimini
Incontro: Salute e migrazione al tempo della crisi: diritto universale, non negoziabile  
ne parliamo con 
- Leonardo Montecchi Etnopsichiatra Ass. Esodo Rimini, 
- attivisti  Ambulanti centro di Orientamento sanitario Spazio sociale Strike Roma, 
- Chiara Bodini Centro studi e ricerche in salute internazionele e interculturale Bologna
Promosso da Ass. Rumori sinistri e Progetto Melting Pot Europa


Perchè questo incontro?
Il sole 24 ore ha pubblicato nei mesi scorsi un'approfondimento che decrive un quadro chiaro tanto quanto allarmante: “Mezza Italia non garantisce il pediatra di base ai minori stranieri privi del permesso di soggiorno. E' questo il dato più allarmante che emerge da una prima mappatura realizzata dalla Società italiana di medicina delle migrazioni (Simm), sull'applicazione a livello regionale delel normative sull'assistenza sanitaria agli stranieri”. E ancora: “Il falso mito del caro-immigrati. Le degenze imputabili a stranieri irregolari pesano solo per lo 0,34% sulla spesa ospedaliera (a fronte di un 94,57% attribuibile agli italiani e di un 4,09% agli stranieri residenti).
Il 20 dicembre 2012, la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano ha adottato un Accordo dal titolo: “Indicazioni per la corretta applicazione della normativa per l’assistenza sanitaria alla popolazione straniera da parte delle Regioni e Province Autonome italiane”.
Per l'ASGI (associazione studi giuridici sull'immigrazione): “l’Accordo intende porre rimedio alla disomogeneità di risposte che al bisogno di cure degli stranieri è stata fino ad oggi registrata sul territorio nazionale, complice anche l’assenza di indicazioni operative in relazione a tutte le diverse ipotesi che si presentano nella pratica applicazione. Chi legga le 65 pagine dell’Accordo vi trova finalmente analizzate le diverse fattispecie che si possono presentare nella concreta esperienza: per ognuna l’Accordo prospetta una soluzione chiara.
Una sorta di “testo unico”, dunque, che chiarisce le disposizioni già esistenti e aiuta nell'applicazione di norme per cui il diritto all'assistenza sanitaria dei migranti e dei comunitari è un DIRITTO GARANTITO SECONDO UNA PROSPETTIVA UNIVERSALISTICA.
L'ASGI poi sostiene che “ciò che più qualifica l’Accordo è l’opzione di fondo per il riconoscimento della maggiore estensione possibile al diritto all’accesso alle cure degli stranieri e dei cittadini dell’Unione. Le diverse soluzioni proposte dall’Accordo sono, infatti, tra quelle possibili, le più favorevoli ad un riconoscimento pieno del diritto alla salute”.
Anche nel nostro territorio abbiamo registrato agli sportelli per i cittadini migranti e attraverso varie testimonianze, esperienze che denunciano gravi inadempienze da parte dell'AUSL di Rimini nell'iscrizione sia dei minori stranieri, sia dei migranti o comunitari non in regola con il soggiorno nel territorio. Oltre al fatto che nei principali presidi sanitari, come ad esempio il pronto soccorso, non viene rilasciato ne STP ne ENI, per cui spesso per piccoli ricoveri o visite urgenti molte di queste persone si sono viste recapitare fatture esose per il pagamento delle intere prestazioni (spesso questo accade per le donne che si sottopongono all'IVG).
Per queste ragioni come ass. Rumori sinistri abbiamo pensato di convocare questo incontro.
Un incontro che a partire dai contributi dei relatori che interverranno, vuole porre le basi per un lavoro territoriale che esprima la necessità di difendere il diritto alla salute come diritto universale e al contempo tracci una road map per future iniziative pubbliche di presa di parola e di autorganizzazione, perché in tempo di crisi non si cavalchi - oltre alla retorica degli immigrati che ci rubano il lavoro - anche l'idea che siano responsabili della spesa sanitaria.
Sono i dati e i contributi pubblicati da giornali, non certo schierati come il SOLE 24 ore, a dirci che le politiche di austerità colpiscono i soggetti più vulnerabili e che la spending review sanitaria “taglia fuori lo straniero”. Così come appare del tutto evidente, oltre che poco lungimirante, tagliare la spesa sociosanitaria, sia dal punto di vista dell'equità sia dell'interesse alla salute pubblica. Per queste ragioni uno Stato di diritto, dovrebbe essere meno servo delle politiche di austerità e dei diktat della finanza mondiale e garantire un'assistenza sociosanitaria degna a tutte le persone presenti sul territorio nazionale, a prescindere - come dice il SOLE 24 ore - “dal timbro della questura” e, aggiungiamo noi, dalla cittadinanza.
 

sabato 20 aprile 2013

Rimini - Forti con i deboli... sulle proposte della Rinaldis (presidente Ass.Albergatori) di tassare le prostitute


L'intervento di Patrizia Rinaldis, presidente dell'Associazione Albergatori, sulla prostituzione non ci lascia esterrefatti anzi. Esso nasce da un'idea ben precisa: quella di puntare i riflettori sull'illegalità del soggetto debole (prostitute, immigrati, venditori ambulanti) che ben ha caratterizzato e caratterizza la governance sicuritaria territoriale.
Ma questo intervento nasce inoltre dal bisogno, a nostro avviso, di riscattare soprattutto l'immagine dell'Associazione Albergatori di Rimini per spostare l'attenzione dal Lavoro Gravemente Sfruttato nel turismo (fenomeno endemico sancito dall'Odg approvato in consiglio comunale lo scorso 14 marzo) attraverso l'individuazione di un altro tipo di sfruttamento, quello del sesso e del corpo della donna.
Un'argomentazione di facile presa nell'opinione pubblica, in un territorio in cui i poteri forti, celando i propri intenti ed interessi dietro il velo della legittimità della propria azione, da anni compiono a scapito del territorio e della cittadinanza tutta, scelte che mantengono i privilegi di alcune classi a discapito delle altre. Meccanismi figli della produzione massmediatica riminese e della governance economica che, soggiogandosi al mero conto economico e definendo in base alle logiche di mercato cosa è giusto e cosa no, cosa è illegale e cosa no lo è, colpiscono in maniera indiscriminata ed indifferenziata attivisti di movimento, venditori ambulanti, parrucchiere ed estetiste cinesi e le sex workers.
Per questo non ci stupisce l'intervento di Patrizia Rinaldis, soprattutto dopo che il fenomeno del Lavoro Gravemente Sfruttato nel turismo ha avuto una grande rilevanza sui media nazionali grazie alla pluriennale azione della nostra associazione e di altre realtà autorganizzate del territorio.
Noi pensiamo che la questione della prostituzione, nelle sue molteplici sfaccettature e nella sua complessità, dovrebbe essere trattata con più competenza e serietà, non certo con slogan e militarizzazione delle strade.
Cosi come non accettiamo in alcun modo che proprio l'Associazione Albergatori di Rimini si faccia paladina di principi etici e di legalità', quando è la prima a non agire il rispetto né delle regole, nel senso stretto di legittimità', né degli esseri umani. Nello specifico riteniamo che sia più' indecoroso per l'immagine di questo territorio e produca maggiore povertà ed illegalità, un turismo che ogni estate si regge su forme di iper sfruttamento e paraschiavismo lavorativo, piuttosto che l'indecorosità di “signorine poco vestite”.
Va ricordato, infatti, che la prostituzione in strada è una realtà e che, fino ad ora, gli unici strumenti messi in campo nel territorio sono stati strumenti repressivi e politiche moraliste che generalizzando in maniera spicciola l'immagine per cui, sono tutte schiave e al contempo indecorose, non hanno risposto in alcun modo alla necessità di ripensare ad un intervento complessivo sul tema che proponga soluzioni ambizione e innovative.
Un intervento che per noi deve assolutamente tenere conto di tutti gli aspetti collegati alla prostituzione. In primis i diritti delle sex workers (ricordiamo infatti i tanti gravi episodi di soppruso e violenza subita dalle stesse, non ultimo l'aggressione di due trans italiane per mano di alcuni turisti che prima le hanno insultate e poi colpite con tre colpi di fucile softair), e al contempo a quelli delle tante donne che sono invece schiave del sesso e vittime di tratta.
E', pertanto, un'operazione troppo facile e scontata oltre che disgustosa e di basso profilo umano quella della Rinaldis, ovvero spostare il problema dell'evasione fiscale e dell'illegalità sui soggetti sociali più deboli e vulnerabili, come le sex workers, le schiave del sesso e i venditori ambulanti. Questi ultimi, infatti, oltre ad avere un peso specifico sull'economia sommersa assolutamente irrilevante rispetto all'illegalità prodotta altrove dagli imprenditori del settore turistico non hanno neppure accesso ai diritti di cittadinanza.
Ass. Rumori sinistri - Rimini

Qui l'articolo pubblicato sul Corriere Romagna di Sabato 20 aprile:

mercoledì 1 agosto 2012

Rimini - Torneo di calcetto antirazzista

28/29 Luglio 2012 - Due giornate per riaffermare con forza la necessità del rilascio di un permesso di soggiorno per motivi umanitari a tutti i migranti e le migranti provenienti dalla Libia ma anche per diffondere un altra cultura dello sport e del calcio nella società e nel nostro territorio.

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