(Nella foto Sandra Polini e il marito di Flo mentre firma la delega all'avvocato Pacifico presso il comune di Comasca in Romania)
Mercoledì 12 marzo 2014
l'avvocato Raffaele Pacifico, rappresentante legale
della famiglia di Florentina Ciobanu, e la criminologa
Dott.sa Roberta Bruzzone, nominata dal legale, potranno
finalmente visitare la cucina dell'albergo riminese dove è stato
rinvenuto, il 19 settembre 2013, il cadavere di Florentina Ciobanu,
locali posti sotto sequestro dal PM Davide Ercolani incaricato del
caso.
Dalla lettura della
stampa locale emerge che la squadra mobile ha derubricato il caso
come suicidio, nonostante il fatto che l'avvocato Raffaele
Pacifico ha confermato che il caso è ancora aperto per omicidio e
nonostante il fatto che le quattro istanze di accesso al fascicolo
presentate dall'avvocato al PM competente siano sempre state
rigettate. Possiamo quindi con tutta tranquillità affermare che
il legale nominato dalla famiglia della Ciobanu non ha ancora
avuto l'opportunità di visionare tutte le prove raccolte e
contenute nel fascicolo. Ci sembra legittimo chiederci come mai si
autorizzi il sopralluogo nella cucina dove Florentina è morta ma non
sia data la possibilità all'avvocato che rappresenta i famigliari
della scomparsa di visionare i materiali legati alle prime indagini
(impronte sui coltelli, testimonianze raccolte ecc...).
ADL Cobas in
collaborazione con Rumori Sinistri che sul Lavoro
Gravemente Sfruttato hanno messo in campo diversi interventi di
contrasto - dagli sportelli
informativi, all'inchiesta militante, ai presidi di denuncia
- hanno offerto da subito alla famiglia di Flo assistenza legale,
proprio attraverso l'avv. Raffaele Pacifico del Foro di Forlì.
Infatti dopo pochi giorni
dalla morte di Flo, Sandra Polini, una delle nostre attiviste e
delegata sindacale, si è recata in Romania per far firmare la delega
necessaria al marito di Florentina oltre ad essersi occupata di tutte
le pratiche per il rimpatrio della salma.
“Questa azione si è
resa necessaria proprio perché ogni dubbio fosse fugato rispetto a
questa tragica morte – afferma Sandra Polini - e perché
soprattutto si mettessero in campo tutti gli strumenti legali e di
supporto investigativo.” Cosa
che non è avvenuta per il precedente caso di Eva, l'altra
lavoratrice stagionale rumena trovata nuda ed agonizzante da un
passante su un marciapiede adiacente all'albergo dove lavorava.
Era il 19 agosto del 2009.
Anche questo caso fu
infatti archiviato celermente come suicidio dalla Procura della
Repubblica, senza dare una risposta ai tanti dubbi che si celano
dietro alle morti nelle aziende turistiche riminesi delle lavoratrici
stagionali vittime comunque del Lavoro Gravemente Sfruttato.
Sfruttamento lavorativo
che molto spesso si accompagna alla tratta di esseri umani e a
condizioni di estrema povertà ed indigenza del contesto di
provenienza come nel caso di Florentina. Quest'ultima infatti
proveniva dalla provincia di Giurgiu (sud della Romania), dove solo
il 15% della popolazione residente ha un'occupazione stabile
mentre le case non hanno ne acqua, ne luce, ne servizi
igienici.
Sulla dinamica e sulle
probabili cause che hanno portato alla morte Florentina, vogliamo la
completa chiarezza, in buona sostanza vogliamo la verità. È
infatti da tantissimi mesi che l'avvocato Raffaele Pacifico attende
l'autorizzazione per poter visitare i locali della Pensione Scilla
dove Florentina lavorava e viveva e considerando anche il fatto,
gravissimo, che il legale non ha mai avuto la possibilità –
nonostante le richieste presentate ad Ercolani - di accedere ai
fascicoli di indagine.
“Dal punto di vista
epidemiologico – continua
Sandra Polini - dobbiamo prendere atto che, dal 2009
al 2013, sono due le lavoratrici stagionali di nazionalità rumena
che sono morte nel loro luogo di lavoro e di vita: l'albergo”.
“A ciò si aggiunge
– prosegue Sandra Polini - la totale assenza di dati rispetto
alle tantissime lavoratrici stagionali rumene che si recano al
Pronto Soccorso o alla guardia medica
per malesseri generali quali: svenimenti, emicranie, dolori
articolari, nausea, vomito, insonnia”.
Spesso a queste donne
sono rilasciati referti per “stress psicofisico” e come
terapia oltre ai comuni antidolorifici sono prescritti ansiolitici e
antidepressivi. Su questi temi, le ricerche sono scarsissime e il
mondo medico, dei servizi sociali nonché dell'associazionismo
femminile non vi ha dedicato le energie necessarie.
Il sopralluogo presso la
Pensione Scilla, oltre ad essere autorizzato con estremo ritardo
avviene in una settimana particolare. Il 14 marzo, infatti,
ricorre un anno esatto dall'approvazione dell'ODG del consiglio
comunale di Rimini sul Lavoro Gravemente Sfruttato.
“Anche noi abbiamo
contribuito alla stesura di quello che lo scorso anno –
prosegue Polini - ritenevamo uno strumento utile per le
legittimare le lotte nel settore turistico stagionale, strumento che
però è stato del tutto disatteso dalle politiche attuate dalla
giunta comunale riminese”.
Nessuno dei punti
approvati nell'ODG è stato infatti realizzato, nemmeno la
campagna informativa, mentre si continua a parlare di
ripristino della legalità per la vendita ambulante senza licenza o
di infiltrazioni malavitose nell'economia del territorio, ci si
dimentica che il Turismo (considerato settore strategico
dell'economia territoriale) produce illegalità diffusa ed
endemica, malessere sociale e povertà, nocività e malattia, nonché
evasione fiscale a discapito di tutta la collettività.
Speravamo, erroneamente,
che il Comune di Rimini mettesse in campo azioni concrete contro
l'illegalità e si schierasse dalla parte di coloro che subiscono
sfruttamento illegale. Così non è stato. Secondo noi le
città non sono costituite solo di strade, supermarket, alberghi e
automobili; bensì vi sono cittadini, istituzioni, sindacati,
giornali e associazioni, che si dovrebbero interrogare sulle cause
che generano tali tragedie umane.
La morte delle lavoratrici all’interno delle
aziende turistiche ci turba e ci angoscia, che esse siano
iscrivibile a femminicidio o suicidio e ci dovrebbe far riflettere
sulla natura di questo territorio e di questa città.
Nelle prossime settimane
sarà nostro compito organizzare iniziative che incalzino il
Comune di Rimini su questi temi a partire dalla mancata attuazione
dell'ODG sul Lavoro Gravemente Sfruttato approvato in consiglio
comunale il 14 marzo 2013.
ADL Cobas E.R. - Ass.
Rumori sinistri Rimini
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