L'assessore
provinciale al turismo, Fabio Galli, ha comunicato i dati provvisori
relativi agli arrivi e alle presenze turistiche del mese di luglio
nella provincia di Rimini: + 1,6% i primi e + 0,2% le seconde.
Galli
ha trasmesso alla stampa locale la seguente nota: “Finalmente
una notizia che infonde un po' di sollievo anche se poi le analisi
che andranno fatte nelle prossime settimane dovranno essere
approfondite e puntuali”.
Si
registra, pertanto, un incremento sia degli arrivi sia delle
presenze, ma al contempo si è si manifestata una diminuzione dei
contratti di lavoro stagionali e del numero degli occupati nel
turismo, come ha mostrato il Centro studi Politiche del lavoro e
società locale della Provincia di Rimini. Nella
sintesi del rapporto sugli avviamenti nel primo semestre
si evince una drastica riduzione delle assunzioni nel settore
turistico, con un calo del 9% rispetto allo stesso semestre dello
scorso anno.
E'
solo apparentemente un'incongruenza, difatti una buona parte delle
assunzioni, avviene in nero. Mai, come quest'anno abbiamo infatti
registrato - attraverso le segnalazioni pervenute con la “Campagna
per l'emersione del Lavoro Gravemente Sfruttato” - un numero
così alto di lavoratori stagionali che hanno lavorato in assenza di
contratto.
A
questo si aggiunge tutta quella parte di contratti la cui
applicazione è irregolare, vale a dire contratti part-time e a
chiamata che celano in realtà un rapporto di lavoro subordinato che
va bel oltre il full-time: 12/13 ore giornaliere e mancato rispetto
del giorno di riposo settimanale.
Possiamo
pertanto affermare che l'aumento della produzione diviene
proporzionale all'aumento dello sfruttamento.
A ciò
si aggiungono quei dispositivi esercitati sui lavoratori stagionali:
la minaccia, il ricatto, la violenza e l'azzeramento di tutti i
diritti, compreso quello alla salute e all'igiene nei luoghi di
lavoro.
I
controlli degli enti statali presso le aziende non risolvono il problema
della precarietà e del grave sfruttamento lavorativo, ma sono
funzionali solo a regolarizzare “parzialmente” le posizioni.
Si
registra un aumento della produttività dovuto ai controlli della
Guardia di Finanza sull'evasione fiscale e la tassa di soggiorno e al
contempo diminuiscono i dati degli avviamenti nel turismo. Quindi
risulta evidente come i controlli degli ispettori del lavoro non sono
sufficienti per combattere il cancro del Lavoro Gravemente Sfruttato
nella provincia di Rimini, per ragioni quantitative e qualitative
delle medesime ispezioni
Gli
undici lavoratori dell'hotel Nuova Riccione di Riccione, scoperti in
nero o in assunzioni tramite voucher, sono stati regolarizzati
tramite l'applicazione di contratti part-time, che nascondono in
realtà un ammontare di ore ben diverso e un rapporto di lavoro di
altra natura. Ovvero, l’intervento dell’Ispettorato del Lavoro è
stato utile a risolvere il problema del lavoro nero e non certo del
Lavoro Gravemente Sfruttato ed irregolare.
Per
denunciare la continuazione dell’irregolarità, alcuni lavoratori
stagionali, grazie alle indicazioni ricevuta dall’ADL COBAS, si
sono presentati negli uffici della DTL di Rimini ed hanno integrato
le loro dichiarazioni rispetto al primo verbale reso durante
l'ispezione del 22 giugno. Solo attraverso quest’ azione, è potuta
emergere un’illegalità che non si ferma nel momento in cui
l'azienda è stata colta in flagranza, e sulla quale sono applicate
le sanzioni, ma che continua nonostante e oltre le ispezioni.
La
stampa locale ci ha informato nei giorni scorsi di otto lavoratori
assunti tramite una società che gestisce una struttura alberghiera,
rimasti senza stipendio da maggio. Si tratta di un passaggio di
società, la cui finalità molto spesso è quella di agire
l'insolvenza del salario.
Gli
otto lavoratori si sono rivolti a un'organizzazione sindacale, che si
è limitata ad inviare all'azienda le lettere di sollecito dei
pagamenti degli stipendi arretrati. Una semplice missiva di sollecito
non è una prassi adeguata per ottenere il rispetto dei diritti, ma
non incide nemmeno materialmente sulla pelle degli sfruttatori che
derubano i lavoratori e si arricchiscono con questo furto ai danni di
tutta la comunità. Sarebbe stato lodevole da parte delle stessa
organizzazione sindacale invitare i lavoratori a bloccare la
produzione dei servizi e produrre un conflitto diffuso contro i
capitalisti del turismo e gli amministratori che hanno favorito nel
tempo queste prassi con la scusa che il turismo è un importante
ammortizzatore sociale del territorio.
A
quanto pare, attivare buone prassi ed agire il conflitto, sono cose
che i sindacati confederali non faranno mai.
Una
ricerca di Trivago evidenzia come nella
stagione 2013 si siano registrati in tutta la riviera prezzi al
ribasso rispetto alla stagione precedente per alloggiare negli
alberghi romagnoli ( Bellaria-Igea Marina e Cattolica che scendono
del’11%, Cesenatico -6% e Rimini e Riccione a -5% ) a differenza di
altre località turistiche/balneari italiane.
Questa
ricerca, di certo non di parte, riconferma quello che diciamo da
anni, ovvero che i servizi a basso costo si reggono esclusivamente
sul furto dei salari dei lavoratori stagionali in nero, precarizzati
e senza diritti, mentre i sindacati confederali manifestano per
difendere lo status quo, ovvero il contratto collettivo nazionale del
turismo, l'ultimo baluardo della storia novecentesca che in questo
territorio non è mai stato applicato. E’ necessario mettere in
campo una difesa serrata e determinata del contratto nazionale del
Turismo come limite allo sfruttamento, giorno per giorno, azienda
per azienda, attraverso la presenza fisica di cittadini e
sindacalisti solidali con i lavoratori che esigono il rispetto dei
diritti. Il contratto nazionale del Turismo è un istituto centrale e
violato nel 99% degli alberghi della provincia di Rimini per una
serie di ragioni storiche. Da un lato la mancanza di pratiche di
lotta e di conflitto sociale contro gli sfruttatori, raramente
promosse dalle strutture sindacali locali, e dall’altro una cultura
dell’illegalità legittimata e tollerata dalle istituzioni locali.
ADL Cobas Emilia Romagna - Ass. Rumori sinistri Rimini
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