È partita in questi giorni anche a Rimini la campagna della Filcams Cgil contro il lavoro nero nel settore del turismo. Sugli autobus saranno affissi manifesti con i recapiti del sindacato per denunciare eventuali violazioni. Intanto la Filcams oggi ha ricordato le criticità del settore a Rimini.
Crisi o non crisi, la piaga del lavoro nero a Rimini non allenta la presa. I dati del primo semestre 2011 del Dipartimento Provinciale del Lavoro evidenziano un aumento dei lavoratori totalmente in nero rispetto al 2010 ed oltre l'80% di questi sono nel settore dei servizi, soprattutto nel turismo. Su 745 controlli nel terziario sono state ben 440 le irregolarità rilevate.
Dati che confermano il triste primato di Rimini nel 2010: secondo l'osservatorio economico regionale Ires è stata infatti la provincia con la percentuale più elevata di irregolarità, con l'83,9% delle aziende controllate.
A questo si aggiungono le crescenti difficoltà negli accertamenti legate, da un lato, alle norme che permettono al datore di segnare le presenze dei lavoratori entro il mese successivo e, dall'altro, dalla diffusione di particolari tipologie di contratti. "Il contratto a chiamata - spiega Lora Parmiani della segreteria confederale della Cgil di Rimini - rappresenta il 30% degli avviamenti nel turismo nei primi sei mesi 2011 con una crescita del 50% sul 2010. Con questa tipologia contrattuale, oltre ad essere più semplice per il datore "nascondere" le ore di lavoro, diminuiscono anche i diritti dei lavoratori e ne aumenta la precarietà. Per alcuni non esiste neppure la certezza di arrivare ad avere i requisiti per l'indennità di disoccupazione a fine stagione".
Indennità che verrebbe messa a dura prova anche dalla eliminazione delle feste civili, prevista dal Governo, che ridurrebbe ulteriormente i giorni lavorativi oltre creare un danno generale all'economia turistica stimato in 16milioni a week end.
Ci sono poi alcune categorie particolarmente esposte a questo momento di crisi. "In questi anni aumenta la richiesta di lavoro stagionale - spiega ancora la Parmiani - e le donne e gli extracomunitari sono le tipologie più a rischio di ricatti. A questi si aggiungono i lavoratori che arrivano da altre regioni e i giovani."
Il sindacato evidenzia anche come i comportamenti illeciti avvengano non tanto e non solo nelle piccole imprese che faticano a resistere alla crisi, quanto piuttosto in strutture più grandi, da parte di società che gestiscono alberghi a tre o quattro stelle.
Il sindacato chiede maggiore impegno agli enti locali con più controlli e la ripresa del tavolo di lavoro provinciale sul tema.
Newsrimini.it
La nota della Filcams Cgil
Nel primo semestre 2011 divulgati nei giorni scorsi dalla Dpl di Rimini, sono certamente significativi e preoccupanti .
Sulla base di quei dati, e della nostra esperienza diretta, possiamo stimare tre questioni prevalenti :
- notevole l'incremento della percentuale di lavoratori totalmente in nero riscontrati rispetto all'anno 2010. Il fatto stesso che ci sia ancora il lavoro nero, in presenza oggi di un'estrema flessibilità del mercato del lavoro, deve allarmare ,e ancora di più il fatto che questo aumenti.
Oltre l'80 % di questi lavoratori sono nel settore dei servizi, soprattutto nel turismo
le crescenti difficoltà ad effettuare efficacemente il lavoro ispettivo, sia in temini di numero di aziende visitate, sia per le norme che consentono al datore di lavoro di segnare le presenze effettive dei lavoratori entro il mese successivo. Questo consente, ad esempio nel caso di lavoro a chiamata, di “nascondere” molte giornate lavorate senza grossi rischi, nemmeno durante i controlli. Non è certo un caso che il lavoro a chiamata stia aumentando così tanto nella nostra provincia: secondo i dati del Centro per l'impiego del primo semestre 2011 siamo a oltre il 30% degli avviamenti nel settore alberghi, pubblici esercizi,ristorazione. Nel turismo aumentano i lavoratori “a chiamata”(quasi il 50% sin più sul 2010), e le altre forme “atipiche”,a discapito dei contratti a tempo determinato , diminuiscono i diritti di persone con un lavoro sempre più precario, che non sanno neanche più se raggiungeranno il requisito per l'indennità di disoccupazione a fine stagione, anche se lavorano tutti i giorni della stagione, e aumenta in questo modo l'evasione contributiva.
A indebolire ancora di più il diritto all'indennità di disoccupazione anche il D.L. 138/2011 (manovra finanziaria), se sarà mantenuta l'indecente norma che cancella di fatto le festività laiche, e i cosiddetti “ponti”, creerà un danno insostenibile per l'economia locale, e ridurrà ulteriormente le opportunità di lavoro stagionale. Su questo ricordiamo che la Cgil ha promosso una petizione nazionale , che in pochi giorni ha già raccolto decine di migliaia di firme, e alla quale invitiamo tutti ad aderire.
Una ricerca recente dell'Osservatorio Economico Regionale dell'Ires Cgil, basata sui dati delle Ispezioni dell'Inps dell'anno 2010, vede la provincia di Rimini quale detentrice di un triste record : quello della percentuale più alta di irregolarità riscontrate nelle aziende visitate, pari all'83,9%.
Anche in questo dato è evidente l'incidenza negativa del settore turistico.
Questi dati non possono essere considerati semplici statistiche, da commentare per qualche giorno e poi passare ad altro. Dietro a questi numeri, peraltro parziali, ci sono le storie e la vita di migliaia di lavoratori e di lavoratrici , la loro fatica, la loro paura di perdere il lavoro, i diritti sempre più negati. Conosciamo molte di queste vicende, per le centinaia di casi individuali che seguiamo ogni anno. Verifichiamo sempre più spesso come i comportamenti illeciti avvengano non tanto e non solo da parte di piccole imprese che faticano a reggere l'onda d'urto della crisi, quanto piuttosto in strutture più grandi, da parte di società che gestiscono grandi alberghi a 3-4 stelle .
Questo fa parte di una cultura d'impresa che disprezza le regole, forte dell'impunità garantita da controlli insufficienti, e da norme che la favoriscono.
La FILCAMS CGIL ha lanciato questa campagna nazionale per informare tutti, e per invitare i lavoratori a non rinunciare ai propri diritti.
Il sistema turistico locale dovrà affrontare radicalmente queste situazioni , per migliorare davvero la propria qualità complessiva, sconfiggere il lavoro nero e irregolare così come la piaga dell'evasione fiscale, per questo chiediamo alle istituzioni e agli amministratori di assumere questo tema come prioritario, a partire da un efficace sistema di controlli, e di monitoraggio dei fenomeni, e con più convinzione rispetto al passato.
Dati che confermano il triste primato di Rimini nel 2010: secondo l'osservatorio economico regionale Ires è stata infatti la provincia con la percentuale più elevata di irregolarità, con l'83,9% delle aziende controllate.
A questo si aggiungono le crescenti difficoltà negli accertamenti legate, da un lato, alle norme che permettono al datore di segnare le presenze dei lavoratori entro il mese successivo e, dall'altro, dalla diffusione di particolari tipologie di contratti. "Il contratto a chiamata - spiega Lora Parmiani della segreteria confederale della Cgil di Rimini - rappresenta il 30% degli avviamenti nel turismo nei primi sei mesi 2011 con una crescita del 50% sul 2010. Con questa tipologia contrattuale, oltre ad essere più semplice per il datore "nascondere" le ore di lavoro, diminuiscono anche i diritti dei lavoratori e ne aumenta la precarietà. Per alcuni non esiste neppure la certezza di arrivare ad avere i requisiti per l'indennità di disoccupazione a fine stagione".
Indennità che verrebbe messa a dura prova anche dalla eliminazione delle feste civili, prevista dal Governo, che ridurrebbe ulteriormente i giorni lavorativi oltre creare un danno generale all'economia turistica stimato in 16milioni a week end.
Ci sono poi alcune categorie particolarmente esposte a questo momento di crisi. "In questi anni aumenta la richiesta di lavoro stagionale - spiega ancora la Parmiani - e le donne e gli extracomunitari sono le tipologie più a rischio di ricatti. A questi si aggiungono i lavoratori che arrivano da altre regioni e i giovani."
Il sindacato evidenzia anche come i comportamenti illeciti avvengano non tanto e non solo nelle piccole imprese che faticano a resistere alla crisi, quanto piuttosto in strutture più grandi, da parte di società che gestiscono alberghi a tre o quattro stelle.
Il sindacato chiede maggiore impegno agli enti locali con più controlli e la ripresa del tavolo di lavoro provinciale sul tema.
Newsrimini.it
La nota della Filcams Cgil
Nel primo semestre 2011 divulgati nei giorni scorsi dalla Dpl di Rimini, sono certamente significativi e preoccupanti .
Sulla base di quei dati, e della nostra esperienza diretta, possiamo stimare tre questioni prevalenti :
- notevole l'incremento della percentuale di lavoratori totalmente in nero riscontrati rispetto all'anno 2010. Il fatto stesso che ci sia ancora il lavoro nero, in presenza oggi di un'estrema flessibilità del mercato del lavoro, deve allarmare ,e ancora di più il fatto che questo aumenti.
Oltre l'80 % di questi lavoratori sono nel settore dei servizi, soprattutto nel turismo
le crescenti difficoltà ad effettuare efficacemente il lavoro ispettivo, sia in temini di numero di aziende visitate, sia per le norme che consentono al datore di lavoro di segnare le presenze effettive dei lavoratori entro il mese successivo. Questo consente, ad esempio nel caso di lavoro a chiamata, di “nascondere” molte giornate lavorate senza grossi rischi, nemmeno durante i controlli. Non è certo un caso che il lavoro a chiamata stia aumentando così tanto nella nostra provincia: secondo i dati del Centro per l'impiego del primo semestre 2011 siamo a oltre il 30% degli avviamenti nel settore alberghi, pubblici esercizi,ristorazione. Nel turismo aumentano i lavoratori “a chiamata”(quasi il 50% sin più sul 2010), e le altre forme “atipiche”,a discapito dei contratti a tempo determinato , diminuiscono i diritti di persone con un lavoro sempre più precario, che non sanno neanche più se raggiungeranno il requisito per l'indennità di disoccupazione a fine stagione, anche se lavorano tutti i giorni della stagione, e aumenta in questo modo l'evasione contributiva.
A indebolire ancora di più il diritto all'indennità di disoccupazione anche il D.L. 138/2011 (manovra finanziaria), se sarà mantenuta l'indecente norma che cancella di fatto le festività laiche, e i cosiddetti “ponti”, creerà un danno insostenibile per l'economia locale, e ridurrà ulteriormente le opportunità di lavoro stagionale. Su questo ricordiamo che la Cgil ha promosso una petizione nazionale , che in pochi giorni ha già raccolto decine di migliaia di firme, e alla quale invitiamo tutti ad aderire.
Una ricerca recente dell'Osservatorio Economico Regionale dell'Ires Cgil, basata sui dati delle Ispezioni dell'Inps dell'anno 2010, vede la provincia di Rimini quale detentrice di un triste record : quello della percentuale più alta di irregolarità riscontrate nelle aziende visitate, pari all'83,9%.
Anche in questo dato è evidente l'incidenza negativa del settore turistico.
Questi dati non possono essere considerati semplici statistiche, da commentare per qualche giorno e poi passare ad altro. Dietro a questi numeri, peraltro parziali, ci sono le storie e la vita di migliaia di lavoratori e di lavoratrici , la loro fatica, la loro paura di perdere il lavoro, i diritti sempre più negati. Conosciamo molte di queste vicende, per le centinaia di casi individuali che seguiamo ogni anno. Verifichiamo sempre più spesso come i comportamenti illeciti avvengano non tanto e non solo da parte di piccole imprese che faticano a reggere l'onda d'urto della crisi, quanto piuttosto in strutture più grandi, da parte di società che gestiscono grandi alberghi a 3-4 stelle .
Questo fa parte di una cultura d'impresa che disprezza le regole, forte dell'impunità garantita da controlli insufficienti, e da norme che la favoriscono.
La FILCAMS CGIL ha lanciato questa campagna nazionale per informare tutti, e per invitare i lavoratori a non rinunciare ai propri diritti.
Il sistema turistico locale dovrà affrontare radicalmente queste situazioni , per migliorare davvero la propria qualità complessiva, sconfiggere il lavoro nero e irregolare così come la piaga dell'evasione fiscale, per questo chiediamo alle istituzioni e agli amministratori di assumere questo tema come prioritario, a partire da un efficace sistema di controlli, e di monitoraggio dei fenomeni, e con più convinzione rispetto al passato.
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