Domenica 16 settembre si
è definitivamente conclusa la stagione estiva. Anche questa mattina
davanti ai Centri per l'Impiego di Rimini e Cesenatico centinaia e
centinaia sono i lavoratori in fila già dalle prime luci dell'alba.
Gli impiegati dei CPI
(pochi e subissati di lavoro) sono lasciati soli dagli enti e dalle
Istituzioni preposte. La guerra fra i poveri viene incentivata
da queste assenze e disservizi non voluti di certo dagli operatori
dei CPI che subiscono gli stessi ricatti e la stessa precarietà dei
lavoratori stagionali.
Questi altri non sono che
gli effetti della riforma Fornero che è parte integrante delle
misure di austerità imposte dalla Troika e dalla finanza
globale.
Riforma che ci mostra in
queste settimane il suo volto più violento e chi per lo Stato deve
pagare i costi della crisi: lavoratori intermittenti,
stagionali e poveri.
La Fornero ha cancellato
la disoccupazione intesa come sussidio elargito dallo Stato per
aiutare i lavoratori, ovvero, elimina ogni forma di sostegno al
reddito che lo Stato metteva a disposizione del lavoratore per
aiutarlo nei periodi di non lavoro.
Inoltre con l'Aspi e la
Mini aspi si introduce anche in Italia uno degli aspetti più
complessi dello Stato sociale nordico: l'elargizione del sussidio
passa attraverso i job center che offrono
lavoro e controllano il disoccupato. Se non fosse che in Italia i CPI
non sono i job center nordeuropei. Ridotti all'osso di personale e
finanziamenti, vittime dei tagli lineari e smobilitati e
depotenziati negli anni a favore delle agenzie interinali e dei
caporali, i CPI non hanno alcuna funzione di controllo e di fatto
sono bloccati nella mera funzione anagrafica.
A
questo si aggiunge che i contributi di sostegno al reddito (Aspi
e Mini aspi) sono strettamente legati alla dichiarazione di
immediata disponibilità al lavoro (Did) che i lavoratori
devono rendere ai CPI, ciò significa che spetta a quei lavoratori
che sono soggetti a politiche attive di ricerca del lavoro e
quindi domiciliati - anche se per brevi periodi - nel territorio
italiano, come appunto avviene nella gran parte dei paesi europei.
Questo
aspetti, naturalmente, penalizzano fortemente i lavoratori e le
lavoratrici stagionali comunitarie in transito nel territorio,
ovvero tutti quei lavoratori che maggiormente sono occupati nelle
imprese turistiche e che maggiormente, in virtù della loro
condizione, subiscono insolvenza dei salari, ricatti, violenza.
La
Riforma Fornero, inoltre, prevedeva che la Did da Giugno 2013 potesse
essere rilasciata anche all'INPS, ma, come molte disposizioni del
precedente governo, non è mai stato emanato il decreto attuativo
pertanto tutto resta come è. I Centri per l'Impiego (che hanno la
funzione di sostenere i lavoratori nella ricerca di occupazione,
attraverso azioni di informazione, orientamento e incrocio domanda
offerta) di fatto sono bloccati nella mera funzione anagrafica e
soprattutto privi di risorse umane (assunzioni bloccate, precariato
decennale, cancellazione degli enti provinciali) per poter
fronteggiare l'emergenza che si sta creando nella riviera
Romagnola e nei territori a vocazione turistico/balneare.
Detto questo possiamo,
con tutta tranquillità, affermare che non esiste nessuna forma di
sostegno al reddito per gli intermittenti o precari. La Mini Aspi
è sostanzialmente una mancia di pochi spiccioli data in cambio
del controllo sul tempo e sulla mobilità interna dei lavoratori
e delle lavoratrici stagionali.
Ovviamente, come dicevamo
prima, vi è dietro il progetto dell'Austerità: la crisi la
devono pagare i poveri. Con la crisi sono milioni le persone
in cassa integrazione da anni per cui da qualche parte si doveva
tagliare e invece di tassare i ricchi (il 10% della popolazione
italiana detiene il 50% della ricchezza) si taglia sugli
ammortizzatori sociali a scapito dei lavoratori più poveri e deboli
come gli stagionali. Nel silenzio più assoluto di tutti,
sindacati confederali compresi.
Se mai avverranno i
controlli per verificare i domicili e la presenza sul territorio
dello Stato italiano delle migliaia di lavoratori stagionali che
stanno assediando i CPI romagnoli, i pochi controlli che
avverranno colpiranno comunque le vittime del Lavoro Gravemente Sfruttato.
Quelli che hanno lavorato
per 2 euro all'ora con un monte orario di 90 ore settimanali, senza
giorno libero e con contratti irregolari. Toglieranno la mancia e
quei pochi spiccioli a chi ha subito tutto questo e subito dopo, come
sta già avvenendo, i politici rampanti del Pd/Pdl insieme a certa
stampa allineata, redigeranno un servizio sui rumeni che rubano lo
stato sociale ai poveri italiani.
Ed è proprio su questi
temi e sui controlli contro i poveri che si costruisce la
narrazione del capitalismo finanziario e dei suoi servi, mentre
su quello contro gli albergatori questo lavoro lo stiamo facendo solo
noi.
Certo sono due piani
differenti dell'illegalità, ma in questo territorio o la pratichi o
la subisci l'illegalità.
Noi stiamo dalla parte
dei più poveri consapevoli che la legalità è e sarà il campo
di battaglia anche sul tema delle politiche del lavoro e sopratutto
che non tutte le leggi sono giuste e che per questo è necessario
lottare per cambiarle. Non è questa l'Europa che vogliamo.
Reddito, Diritti, Dignità
per tutti e tutte!
Adl Cobas E.R. - Ass.
Rumori Sinistri Rimini
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