Una testimonianza di una lavoratrice italiana, cercheremo di pubblicarne una ogni settimana. Sono tanti i racconti e le segnalazioni che riceviamo, dalle storie si ricostruiscono legami e la narrazione diviene così un atto collettivo di denuncia e di prima emersione. Per questo abbiamo pensato di promuovere l'azione: Riviera Romagnola - I racconti e la potenza della rete: rompere l'isolamento e costruire legami! .
Proprio lì dove ci vogliono individui e non persone, e soli e senza legami, noi proviamo a produrre il comune.
Buon ferragosto a Tutt* e per chi è in vacanza non dimentichi il
rispetto dovuto a chi garantisce servizi ed ospitalità: i lavoratori e
le lavoratrici stagionali.
La testimonianza:
Ho passato in romagna 15 anni della
mia vita, forse i più belli, i più maturi. Dai 30 ai 45. Quest’anno se
gli dei vorranno sarà l’ultima estate, poi chiuderò il mio bilocale e
deciderò nel 2014 se farci qualche week end, una settimana o due o
niente.
Vengo dalla città, mi sono trasferita sperando di trovare
una cittadina di mare più a misura d’uomo. Ho trovato l’inferno sotto
tanti punti di vista, anche umani. Qui di umano non è “rimasto” niente.
Ma parlerò solo dell’aspetto lavorativo. I primi anni ho cercato un
impiego tutto l’anno ma come potete ben immaginare ho trovato ben poco,
tutte piccole aziende a conduzione familiare con contratti ridicoli. Ho
capito ben presto che se mi fossi messa a denunciare tutte le
irregolarità contrattuali avrei fatto terra bruciata, anzi, credo di non
averlo capito: me l’hanno proprio detto dei datori di lavoro. L’età
avanzava, la crisi economica pure e ho fatto sempre più fatica a trovare
un impiego così mi sono adeguata al lavoro stagionale, piuttosto che
niente….
Confermo tutto quello che è venuto fuori dal racconto di
Lucia e dei tanti altri. E’ tutto maledettamente vero. Stentano a
crederci anche i miei amici di città quando racconto certe cose ma è la
dura realtà. Avrei mille aneddoti da raccontare in proposito. Il più
esilarante è quando un conoscente romagnolo mi ha raccontato di aver
trovato lavoro stagionale invernale in una località di montagna: “mi
pagano 1.800 euro al mese, lavoro 8 ore, straordinari pagati e ho anche
il giorno libero!!!!” lui, che l’estate precedente aveva sottopagato e
sfruttato come “imprenditore” si era imbattuto in gente onesta. Ecco… a
quel punto ho capito che era giunto il momento di andarsene davvero da
questa terra di folli. Niente e nessuno avrebbe fatto capire a certe
persone la loro imbecillità. Sono stufa di pagare col mio sudore e le
mie ossa rotte, queste vacanze a prezzi stracciati all inclusive a tutti
quelli che vengono in romagna. Ogni bottiglia di vino che porto al
tavolo, ogni caffè che faccio, ogni sorriso che elargisco ai clienti dei
miei “padroni” è pagato da me, non da loro, come vogliono far credere,
ed è ora che tutti lo sappiano.
LE VACANZE ECONOMY VE LE PAGANO I DIPENDENTI.
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