domenica 22 luglio 2012

Riviera, sussidi a rischio per 50mila lavoratori. "Così diventeranno nuovi schiavi" | RepubblicaBologna

Il governo ha imposto limiti più stringenti per l'erogazione del sussidio di disoccupazione ai lavoratori stagionali. Che in Romagna sono un esercito, dai camerieri ai pizzaioli. Il Pd: "Così si alimenta di nuovo il lavoro nero, dopo tutti gli sforzi che abbiamo fatto per cercare di farlo emergere"
Si dice che in Riviera la crisi si senta meno. Perché qui, almeno d’estate, un lavoro si trova sempre. La stagione rappresenta ancora una discreta ancora di salvezza sia per i ragazzi del posto che per i tanti che arrivano da lontano, spesso dal Sud, a trascorrere un’estate di lavoro intenso e faticoso. Ora però c’è una garanzia in meno per gli stagionali, già scarsamente tutelati e abituati a scendere a patti con il lavoro nero. Il
Governo, con la riforma del lavoro, ha modificato la legge sulla “mini aspi”, l’indennità di disoccupazione con requisiti ridotti indirizzata alle categorie precarie e a chi accumula un periodo di lavoro ridotto nel corso dell’anno. La nuova norma prevede un innalzamento della soglia minima per percepire l’assegno da 78 a 91
giorni lavorativi e una riduzione dell’indennizzo.
Un cambiamento che colpisce “una categoria di lavoratori molto numerosa e importante per il nostro settore turistico”, spiega l'assessore alle Politiche del Lavoro della Provincia di Rimini, Meris Soldati, nonché una “perdita di diritti e ammortizzatori sociali per i lavoratori stagionali che è stata una conquista importante, frutto di battaglie combattute con grande convinzione”. L’altro aspetto riguarda l’irregolarità. La nuova norma rischia di portare “a una riemersione su larga scala del lavoro nero, visto che l'indennità era
anche lo strumento per farlo emergere”, sostiene l’Assessore.
Questo perché la previsione del sussidio di disoccupazione tende a incentivare i dipendenti a pretendere la regolarizzazione dell’intero rapporto di lavoro, facendo emergere situazioni anomale. Non siamo di fronte a un fenomeno marginale: quello del lavoro stagionale è un settore che coinvolge un numero rilevante di persone. “Sono stati 53.506 coloro che hanno presentato la domanda di disoccupazione a requisiti ridotti
nel 2011 in regione. Oltre 11mila persone a Rimini, 7.870 a Ravenna e 6.949 a Forlì-Cesena. È implicito che di questi la maggior parte siano stati impiegati nel settore turistico”, spiega la responsabile turismo del Pd dell’Emilia Romagna, Marcella Bondoni.
In pratica, si parla di migliaia di camerieri, cuochi, segretari, lavapiatti, magazzinieri, spesso molto giovani, che lavorano anche dodici ore al giorno negli hotel e nei ristoranti della Romagna. “Una sberla per la Riviera”, così Bondoni definisce la norma sulla disoccupazione, che “rischia di mandare in fumo tutto il lavoro fatto per regolarizzare la posizione degli stagionali”.

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