Questa mattina si è tenuta a Cesenatico la conferenza stampa congiunta organizzata dalla Filcams Cgil di Cesentico e dall'ass. Rumori sinistri in vista della prima udienza del processo a carico di due membri delle società che gestivano gli hotel della Costa Romagna Hotel. Processo nato a seguito delle denunce presentate da alcuni lavoratori e lavoratrici stagionali scattate in occasione dei clamorosi avvenimenti dell’Hotel K2 di Cesenatico durante la calda estate di due anni. Una delle lavoratrici - Manuela Stacchini - che denunciò l'episodio si è costituita parte civile nel processo rappresentata dal Avv. Paola Urbinati del Foro di Rimini .
Memoria dei fatti. Estate 2010 Costa Romagna Hotels
Si registra un salto di qualità rispetto ai normali casi di sfruttamento dei lavoratori del settore turismo, una nuova declinazione dello schiavismo fatta di insulti, minacce e violenza. E’ questo un elemento riscontrabile nei casi più clamorosi accaduti negli ultimi due anni.
Nell’estate 2010 i “bravi”, di manzoniana memoria, posti a difesa dell’Hotel K2 fronteggiano i lavoratori che rivendicavano il pagamento del loro salario. Sempre nell’estate del 2010 una lavoratrice straniera denuncia una situazione di grave sfruttamento lavorativo in un albergo e viene “gentilmente consigliata’ di ritirare la denuncia da parte di emissari in trasferta nel paese delle Romania da dove proviene e vive. Nel 2011 quattro lavoratrici denunciano una situazione di grave sfruttamento sul lavoro all’Ispettorato del Lavoro e tre di loro finiscono al Pronto Soccorso.
Sono espressioni di un sistema malato che arriva ad utilizzare anche il ricatto e la minaccia pur di ottenere maggior profitto a costo zero. Tutto passa in silenzio sino a quando qualcuno trova il coraggio di denunciare e allora si finisce tutti in tribunale.
Il 21 Marzo 2012 le denunce scattate in occasione dei clamorosi avvenimenti dell’Hotel K2 di Cesenatico durante la calda estate di due anni fa approderanno in tribunale. Una delle lavoratrici che denunciò l'episodio si è costituita parte civile nel processo rappresentata dal Avv. Paola Urbinati del Foro di Rimini.
Riassunto della vicenda.
Il 1 giugno 2010 a Cesenatico di fronte all’hotel K2, un gruppo di lavoratori di origine rumena scende in strada dando vita ad un presidio in risposta al mancato pagamento di alcune mensilità. I lavoratori erano stati assunti dalla società ROMAGNA HOTELS SRL, una delle ditte che in un “ingegnoso” sistema di scatole cinesi e di partecipazioni incrociate aveva ereditato la gestione di Costa Romagna Hotel, e gli alberghi di Rimini, Cesenatico e Lido di Savio. I lavoratori erano assunti con contratti a chiamata o part-time e lamentavano, oltre al mancato pagamento di svariate mensilità, le ore lavorate (tra le 12 e le 15 ore giornaliere), l’assenza del giorno di riposo e ritmi di lavoro insostenibili. Il compenso previsto non faceva riferimento alle tariffe sindacali ma era “stabilito” in circa 800 euro mensili.
Il clamore dei fatti attirò l’intervento della Guardia di Finanza, inizialmente per ripristinare l’ordine pubblico poi nel fallito tentativo di trovare una soluzione al contenzioso sorto tra proprietà e lavoratori.
La risposta dell’azienda fu tale che quindici lavoratori si trovarono senza alloggio e senza soldi e solo l’aiuto della Caritas consentì ad alcuni di questi di provvedere al pernottamento per alcune notti.
Nei giorni seguenti i lavoratori del K2, tramite la Filcams Cgil di Cesenatico, presentarono formale esposizione dei fatti alle forze dell’ordine per valutare le possibili violazioni del Codice Penale.
Tra questi, Michele Perone, Filomena Lorrai e Anna Molteni, furono costretti ad abbandonare il posto di lavoro ed a trovare momentaneo rifugio in un campeggio in attesa di un’altra opportunità lavorativa.
Il 23 giugno 2010 Filomena Lorrai, Anna Molteni, Michele Perone, Antonio Succu e Manuela Stacchini, assieme ad alcuni volontari dello Sportello stagionali dell'associazione Rumori Sinistri (che da quattro anni svolge un’attività informativa rivolta ai lavoratori stagionali in collaborazione con la Filcams Cgil di Cesenatico), danno vita ad un presidio davanti al K2 alla presenza degli organi di stampa e delle televisioni attirati dal clamore che l’iniziativa stava suscitando.
I manifestanti organizzano, così una protesta pacifica in strada esibendo cartelli che invitavano al boicottaggio della catena alberghiera attirando, però, l’attenzione di Massimo Cavalli, socio di maggioranza della società, e dei responsabili aziendali, tra cui Nettuno Damiano, che fuori dall’albergo, assumevano atteggiamenti intimidatori accompagnati da ingiurie e minacce verbali nei confronti dei manifestanti e dei giornalisti.
L’intervento di Carabinieri e Guardia di Finanza, riporta un po’ la calma ma i fatti accaduti spingono i 5 manifestanti a sporgere denuncia ai Carabinieri di Cesenatico.
Lo stesso trattamento veniva riservato anche agli altri lavoratori che a fronte del mancato pagamento degli stipendi erano costretti a lasciare il posto di lavoro.
La stampa dedica molto spazio ai fatti accaduti tanto che anche a Rimini i lavoratori di quella stessa catena alberghiera danno vita a nuove proteste.
La sera del 22 luglio 2010 tutti i lavoratori dell’hotel Maracaibo di Rimini verso le 19 incrociano le braccia occupando la strada con tavolini e sedie e solo l’intervanto dell’Esercito consente di riportare l’ordine.
In seguito a quest’azione alcuni lavoratori ottengono il pagamento delle mensilità sospese, altri saranno costretti a lasciare il lavoro senza un soldo. Continuano le proteste ma anche le minacce.
Il 14 agosto 2010 cinque lavoratrici rumene ed un lavoratore senegalese si dimettono dall’hotel Mosè di Rimini per il mancato pagamento di tre mensilità provocando una nuova protesta il 16 agosto da parte dei lavoratori sostenuti dai volontari dell’associazione Rumori sinistri ed alla Filcams Cgil di Rimini che organizzano un presidio davanti all’hotel Mosè che si protrarrà per tre giorni consecutivi.
Durante quei tre giorni l’associazione Rumori Sinistri organizza una colletta per far fronte ai bisogni primari delle lavoratrici. Dopo tre giorni di trattativa il sindacato non ottiene la soluzione del contenzioso e le lavoratrici saranno costrette a ritornare in patria con il viaggio pagato da quanto ricavato con la colletta.
Il 31 agosto 2010 tutti i lavoratori del K2 di Cesenatico incrociano le braccia aderendo allo sciopero organizzato dalla Filcams Cgil finalizzato a chiedere il pagamento della mensilità di luglio.
Dopo una giornata di presidio i lavoratori ottengono il pagamento della mensilità e riprendono il loro turno.
Nel pomeriggio dello stesso giorno l’hotel Mosè viene chiuso dai Vigili urbani del Comune di Rimini in seguito alla revoca della licenza da parte dell’amministrazione locale, dopo che qualche giorno prima gli stessi vigili urbani del Comando di Rimini avevano posto sotto sequestro l’ultimo piano dell’albergo dichiarandolo abusivo.
Nei giorni successivi i responsabili delle società che gestivano il resto degli alberghi, decidono di chiudere anticipatamente l’hotel Maracaibo, lo Zodiaco ed il Boom, lasciando per strada i lavoratori senza la dovuta retribuzione.
Sempre il 31 agosto 2010 davanti al Mosè si raccolgono i lavoratori provenienti anche da altre strutture alberghiere gestite dalla Costa Romagna in una sorta di protesta scandita da scene di autentica disperazione.
Il 3 settembre 2010 i lavoratori del K2 dopo aver firmato una richiesta ispettiva alla Dtl, all’Asl, all’Inps, all’Inail, incrociano la braccia alle prime ore del mattino chiedendo il rispetto e l’applicazione del contratto collettivo nazionale.
Questo secondo sciopero sostenuto dalla Filcams Cgil decreterà la chiusura del K2 attraverso la revoca della licenza firmata dal sindaco di Cesenatico per motivi di ordine pubblico.
In seguito il K2, sguarnito di qualsiasi responsabile, rimarrà occupato dai lavoratori fino a che questi non decisero dei ritornare alla proprie abitazioni accompagnati dal triste bilancio di un’ esperienza lavorativa fallimentare e di un irrecuperabile danno economico.
Cala il sipario sulla calda estate del K2 , ma si aprono, ora, con l'udienza del 21 marzo, le aule del tribunale.
Filcams Cgil Cesenatico - Ass. Rumori sinistri Rimini
Filcams Cgil Cesenatico - Ass. Rumori sinistri Rimini
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