Continua la rivolta degli “schiavi” stagionali che mantengono in piedi l’economina della riviera romagnola, ancora fuori all’hotel Mosè di Torre Pedrera a Rimini. Tre giorni fa lo sciopero improvviso e un blocco del traffico. Oggi nuova mobilitazione ed una seconda giornata di presidio per chiedere il pagamento degli stipendi arretrati. I protagonisti sono dieci lavoratori dell'hotel Mosè, gia’ finito sulle cronache locali (la settimana scorsa) a causa dell’intossicazione di un gruppo di clienti supportati dagli attivisti del Lab. Paz, rumori sinistri (che cura uno sportello dedicato all’assistenza dei lavoratori stagionali della rivierae) e dalla filcams Cgil.
“E' una delle tante mobilitazioni nate negli ultimi mesi all’interno degli alberghi gestiti in riviera dal tour operator Costa Romagna e dal gruppo turistico Coppola, a cominciare dai primi di giugno con il K2 di Cesenatico e poi a luglio il Maracaibo di Rimini”, spiegano gli attivisti del Paz. Sandra Polini di Rumori sinistri afferma che “I dieci dipendenti non sono piu’ tornati al lavoro dal 14 agosto” e ora “rischiano anche di perdere l’alloggio che avevano a disposizione” all’interno dell’albergo. “Non vengono pagati da tre mesi”, continua l’associazione: “Prendono 800 euro al mese e lavorano 12 ore al giorno senza giorno libero”, accusano i volontari, “in base alle ore realmente lavorate c’e’ chi deve avere oltre 3.000 euro”.
Sul posto alcune pattuglie di Polizia, Digos e Vigili urbani dopo che sono iniziati i primi blocchi del traffico e continua lo spekeraggio dal megafono.
Nessun commento:
Posta un commento