mercoledì 21 agosto 2013

Salario, diritti, emersione. Una prima vittoria per il caso di Lucia e dell'hotel Nuova Riccione


Nella mattinata di martedì 20 agosto, due ex lavoratrici dell'Hotel Nuova Riccione accompagnate da Adl Cobas e dal vice sindaco della città rivierasca, dopo una lunga trattativa ottengono il pagamento degli stipendi arretrati. Fra queste Lucia Genovese, la lavoratrice stagionale che il 24 luglio scorso si è ribellata ai ricatti e allo sfruttamento.

Comunicato
Una vittoria parziale quella di ieri ma incisiva per una serie di ragioni che proveremo a spiegare.
Il caso riguarda nuovamente l'hotel Nuova Riccione, più volte finito sotto i riflettori mediatici.
Nella prima occasione, quando è stato oggetto di ispezione da parte della GDF e poi successivamente della DTL, ispezioni in seguito alle quali furono riscontrati 11 lavoratori in nero, o comunque regolarizzati tramite voucer, su un totale di 14, e successivamente per la denuncia pubblica di condizioni di sfruttamento di una di queste lavoratrici, Lucia Genovese.
Su questo aspetti ci sembra necessario fornire una puntualizzazione: quando avviene un'ispezione, e si registra un numero così alto di lavoratori non regolarizzati, purtroppo non sempre avviene la chiusura della struttura, come accaduto ad es. nel caso dell'azienda di Zaccheroni a Cesenatico (4 lavoratori su 20 trovati in nero), ma si "permette” alla società di regolarizzare i lavoratori, appunto per evitare la chiusura della struttura ricettiva. Ora il punto è semplicemente questo: in che modo avviene la regolarizzazione dei lavoratori trovati in nero? Attraverso l'attivazione e l'applicazione di contratti "regolari"?
Assolutamente no, ma bensì attraverso l'attivazione di contratti part-time o a chiamata di 15 o 20 ore settimanali, che nascondono in realtà un rapporto di lavoro subordinato full-time con un ammontare di ore ben diverso.
Possiamo dire che l'intervento degli organi ispettivi porti a qualche risultato importante rispetto alla condizione di sfruttamento e precarietà dei lavoratori? Assolutamente no.
Ed è il caso che ha interessato l'hotel in questione: lavoratori come Lucia, regolarizzati per 15 ore settimanali, quando in realtà ne facevano 15 giornaliere, e poi sbattuti fuori dall'albergo alle due di notte, semplicemente perché hanno chiesto il rispetto dei propri diritti.
Parlavamo di una vittoria parziale perché, nella tarda mattinata di ieri, due lavoratrici (fra cui Lucia) accompagnate da una delegata di ADL COBAS e dal vice sindaco di Riccione, si sono recati presso l'albergo riccionese per chiedere il pagamento degli stipendi arretrati. Va detto che gli imprenditori del settore turistico non sono abituati a questo tipo di accompagnamenti/presenze sindacali nelle strutture alberghiere, e questo comporta sempre per il lavoratore e per il rappresentante sindacale la gestione di una situazione conflittuale direttamente sul "posto" di lavoro.
L'altra anomalia, è stata la presenza del vice sindaco di Riccione, voluta e richiesta da ADL COBAS, affinché vista la latitanza degli amministratori locali sul tema del Lavoro Gravemente Sfruttato nel Turismo, vi fosse da parte dell'amministrazione comunale di Riccione una presa di posizione CHIARA nei confronti di quei lavoratori che come Lucia trovano il coraggio di denunciare pubblicamente condizioni di lavoro paraschiavistiche.
Siamo convinti, infatti, che sia necessario attivare - da subito - quel lavoro multi-agenzia e quelle sinergie che possano mettere nelle condizioni le amministrazioni di non permettersi più di "chiamarsi fuori" o di rimanere indifferenti di fronte a certi episodi. Vi sono, infatti, responsabilità politiche importanti sull'illegalità diffusa nell'industria turistica/stagionale da parte dei vari amministratori locali che hanno gestito il territorio nell'ultimo ventennio e il lavoro di emersione ed autorganizzazione portato avanti in questi ultimi 5 anni ci ha permesso di rendere visibili queste responsabilità.
Inoltre il rilievo mediatico dei nostri interventi e delle nostre campagne, insieme ad un lavoro capillare e di rete nonché di autorganizzazione che stiamo portando avanti con i lavoratori e le lavoratrici stagionali, ci ha permesso di incidere materialmente sull'agenda politica delle amministrazioni locali ed anche di quella riccionese, la quale non poteva permettersi di ripetere l'esperienza dell'hotel "Le Conchiglie” della scorsa estate, né tanto meno che il caso dell'hotel in questione tornasse sotto i riflettori mediatici.
Abbiamo apprezzato le parole del vice sindaco di Riccione espresse di fronte all'albergatore: "Non si può infierire in questo modo su l'anello più debole della catena: i lavoratori, devono essere i primi soggetti sottoposti a tutela dei loro diritti, diritti inviolabili". Tuttavia le parole rimangono vacue se non seguiranno da subito fatti concreti e la strada da fare in questo senso è veramente tanta.
Le due lavoratrici fra le quali Lucia, dopo una lunga trattativa durata quasi due ore, hanno ottenuto il pagamento degli stipendi arretrati, il resto, la parte del salario sottratta indebitamente attraverso contratti farsa e ricatti, lo avranno attraverso le azioni legali che stiamo predisponendo con i nostri avvocati.
ADL Cobas Emilia Romagna – Ass. Rumori Sinistri Rimini

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