Dal 1 marzo 2013 i profughi accolti
dentro la cosiddetta Emergenza Nord Africa che abitavano in via
Emilia 40 e poi, successivamente, alla proroga erano stati trasferiti
presso un residence di Viserba sono definitivamente stati
"allontanati".
Da gennaio fino ai primi di febbraio, quindi prima della conclusione del piano nazionale, sono più di trenta quelli che sono stati "abbandonati" con una "buona uscita" - si fa per dire - di 300 euro ed ora vagano nella nostra città in cerca di aiuto e sostegno verso un futuro di miserie ed invisibilità e senza alcun punto di riferimento.
Dei restanti, quelli che sono rimasti fino al 28 febbraio, alcuni hanno trovato sistemazione presso una struttura gestita dalla cooperativa locale che per due anni circa li ha seguiti dentro il percorso ENA, altri, quelli che non hanno accettato di pagare cifre enormi per questo posto letto, peregrinano tra vagoni dei treni abbandonati alla stazione, ricoveri di fortuna ed enti caritatevoli.
Da gennaio fino ai primi di febbraio, quindi prima della conclusione del piano nazionale, sono più di trenta quelli che sono stati "abbandonati" con una "buona uscita" - si fa per dire - di 300 euro ed ora vagano nella nostra città in cerca di aiuto e sostegno verso un futuro di miserie ed invisibilità e senza alcun punto di riferimento.
Dei restanti, quelli che sono rimasti fino al 28 febbraio, alcuni hanno trovato sistemazione presso una struttura gestita dalla cooperativa locale che per due anni circa li ha seguiti dentro il percorso ENA, altri, quelli che non hanno accettato di pagare cifre enormi per questo posto letto, peregrinano tra vagoni dei treni abbandonati alla stazione, ricoveri di fortuna ed enti caritatevoli.
Hanno raggiunto così gli invisibili
"truffati" e disinformati, ovvero quelli che hanno lasciato
le strutture prima del 28 febbraio 2013 con la buona uscita di
300€.
Ci preoccupa così constatare che l'etica e la solidarietà non sono più un'arma e viceversa che migliaia di euro incassati da molti enti gestori di questa accoglienza farsa sono serviti per creare nuovi poveri e nuovi homeless con la complicità (assenza) degli Enti locali.
L'Emergenza Nord Africa ci mostra così lo stato del nostro paese e dei nostri territori: nessuno ha reso effettivi e difeso i principi costituzionali e internazionali del diritto d'asilo e la pratica dell’accoglienza.
In generale questa vicenda ci dice che a vincere è stato il ricatto di un’accoglienza costruita per non dare prospettive, l'incapacità di fare rete nel territorio e una logica assistenziale che ha prodotto profitto per pochi sulla pelle di tanti uomini e donne in fuga da una guerra.
Interessi privati, crisi del settore sociale, ritardi nei pagamenti delle rette, divengono così elementi palliativi e giustificativi alla degenerazione di un'accoglienza amara che ha trasformato il diritto d'asilo in un feticcio.
La conclusione di tutto é stata per questo una scelta obbligata tra 500 euro certi e la continuità di un'accoglienza abitativa a PAGAMENTO con canoni di mercato OPPURE la strada.
Qualcuno pensa ed ha pensato che 500 euro sia il solo prezzo da pagare per liberarsi di loro il più in fretta possibile, sperando così che possano scomparire nell’ombra di altre città ed altre province.
Ma non abbiamo dubbi, come ha scritto il Progetto Melting Pot, li ritroveremo "nascosti" nelle nostre città, agli angoli di un semaforo o chini in qualche campo agricolo, o sfruttati in qualche albergo.
Ma la partita, proprio per queste ragioni e proprio per gli effetti che ha prodotto, non è ancora conclusa. Qualcosa ancora è giusto fare e dire.
Per queste ragioni, in attesa di incontrare i nuovi homeless della città, profughi e rifugiati che avrebbero diritto a tutt'altro percorso, seguiranno ulteriori aggiornamenti sulle prossime iniziative ed azioni.
Nessuno senza casa, senza diritti, senza dignità!!!
Ass. Rumori Sinistri - AutSide Social Football
Ci preoccupa così constatare che l'etica e la solidarietà non sono più un'arma e viceversa che migliaia di euro incassati da molti enti gestori di questa accoglienza farsa sono serviti per creare nuovi poveri e nuovi homeless con la complicità (assenza) degli Enti locali.
L'Emergenza Nord Africa ci mostra così lo stato del nostro paese e dei nostri territori: nessuno ha reso effettivi e difeso i principi costituzionali e internazionali del diritto d'asilo e la pratica dell’accoglienza.
In generale questa vicenda ci dice che a vincere è stato il ricatto di un’accoglienza costruita per non dare prospettive, l'incapacità di fare rete nel territorio e una logica assistenziale che ha prodotto profitto per pochi sulla pelle di tanti uomini e donne in fuga da una guerra.
Interessi privati, crisi del settore sociale, ritardi nei pagamenti delle rette, divengono così elementi palliativi e giustificativi alla degenerazione di un'accoglienza amara che ha trasformato il diritto d'asilo in un feticcio.
La conclusione di tutto é stata per questo una scelta obbligata tra 500 euro certi e la continuità di un'accoglienza abitativa a PAGAMENTO con canoni di mercato OPPURE la strada.
Qualcuno pensa ed ha pensato che 500 euro sia il solo prezzo da pagare per liberarsi di loro il più in fretta possibile, sperando così che possano scomparire nell’ombra di altre città ed altre province.
Ma non abbiamo dubbi, come ha scritto il Progetto Melting Pot, li ritroveremo "nascosti" nelle nostre città, agli angoli di un semaforo o chini in qualche campo agricolo, o sfruttati in qualche albergo.
Ma la partita, proprio per queste ragioni e proprio per gli effetti che ha prodotto, non è ancora conclusa. Qualcosa ancora è giusto fare e dire.
Per queste ragioni, in attesa di incontrare i nuovi homeless della città, profughi e rifugiati che avrebbero diritto a tutt'altro percorso, seguiranno ulteriori aggiornamenti sulle prossime iniziative ed azioni.
Nessuno senza casa, senza diritti, senza dignità!!!
Ass. Rumori Sinistri - AutSide Social Football
Ps:
crediamo sia inoltre importante aprire un percorso pubblico e
assembleare sul tema della crisi che sta investendo il settore delle
politiche sociali e del welfare territoriale perchè a partire da
questa vicenda, che vede responsabilità trasversali tanto del terzo
settore quanto delle istituzioni locali, possa partire un percorso
nuovo che metta al centro giuste rivendicazioni e non scarichi sui
più deboli, su chi dovrebbe essere assistito e tutelato i costi di
questa crisi economica, sociale, finanziaria ed ambientale.
Nessun commento:
Posta un commento