mercoledì 27 febbraio 2013

Rimini - Profughi fuggiti dalla Libia: la fine sia un nuovo inizio


Report del presidio e dell' incontro con il Prefetto

Dopo l’intensa assemblea di venerdì 22 febbraio che ha visto la partecipazione e l’intervento di diverse realtà nazionali, come promesso, oggi nel primo giorno utile post elettorale siamo stati sotto la Prefettura locale per esprimere la nostra preoccupazione e rabbia rispetto all’imminente chiusura della cosiddetta Emergenza nord Africa. Preoccupazione per un possibile e imminente futuro da homeless che si prospetta per questi profughi, un futuro che ha il sapore di un passaporto per la clandestinità permanente non tanto e non solo rispetto allo status giuridico ma di vita nella sua complessità.
Mentre la politica dibatte tristemente sull’esito di queste elezioni, oggi nelle strade di tante città o riuniti in assemblea negli spazi sociali, o nelle sedi delle associazioni si sta costruendo una coalizione per l’accoglienza degna, ovvero una mobilitazione permanente che da qui alle prossime settimane sosterrà i profughi nelle loro rivendicazioni, nella loro rabbia degna dopo essere fuggiti dalla Libia o dalla degenerazione delle primavere arabe. 
La funzionaria della Prefettura ci ha consegnato alcuni fogli durante l’incontro con il Prefetto. I primi due fogli A4 contenevano il numero degli accolti quelli che erano in progetto alla data del 1 gennaio 2013 e quelli attualmente ancora presenti. I numeri dei profughi accolti si sono dimezzati nel giro di qualche settimana, a quale futuro siano andati incontro non è dato sapere, con soli 300 euro in tasca come buona uscita. 
Gli altri quelli usciti ma rimasti ancora sul territorio vagano per la città con buste di plastica o zainetti con dentro tutta la loro vita, dormono nei vagoni al deposito dei treni o nei dormitori locali. Nell’ultimo foglio elencate le poche cose che sono state fatte in questi due anni. 
È vero, i permessi sono arrivati tardi, ma in un territorio che fa dell’accoglienza turistica marketing è impensabile che un centinaio di persone non riescano a trovare uno spazio di inclusione che parli di inserimento lavorativo, di orientamento e counseling, di bilancio di competenze.
Per queste ragioni, forti anche dell’appello lanciato da Melting pot, abbiamo richiesto un incontro con il Prefetto, al quale abbiamo portato alcune semplici richieste: 
- la proroga dell’accoglienza oltre il 28 febbraio con risorse destinate all’inserimento abitativo dei rifugiati, questo perché, come abbiamo detto precedentemente, alcuni ragazzi che hanno accettato la "buona uscita" di 300 euro “offerta” ora sono homeless e peregrinano tra i vagoni dei treni abbandonati, la caritas e la capanna di Betlemme;  la messa a disposizione di borse lavoro, fondi per la formazione e l’inserimento lavorativo in aziende turistiche del territorio. Le amministrazioni locali investono ingenti soldi pubblici nel marketing turistico, si potrebbe pensare a degli inserimenti accompagnati all’interno di tali attività; 
- la messa a disposizione di somme adeguate per chi voglia raggiungere altre mete e lasciare il territorio. I 500 euro di buona uscita proposti nella circolare del Viminale sono una vergogna! Questi fondi a livello nazionale si potrebbero attingere dall’enorme quantità di denaro accumulata dagli enti gestori che sul territorio nazionale non hanno mai messo in campo queste attività.
Il prefetto ha raccolto le nostre istanze. Ci ha rassicurato sul fatto che sarà prolungata ancora per qualche tempo l’accoglienza abitativa e intensificato il lavoro rispetto all’autonomia economica e lavorativa. Ci riaggiorneremo nei prossimi giorni. 
Per conto nostro non staremo qui a guardare o ad aspettare inermi.
Continueremo a riunirci in assemblea con i profughi e a tenerci in stretto contatto con loro.
Siamo consapevoli che i problemi del nostro territorio e di tutto il paese sono tanti e molti, ma crediamo che l’Italia, gli antirazzisti, gli antifascisti, coloro che hanno a cuore la dignità e la giustizia sociale, possono ripartire da qui, da una coalizione sociale per l’accoglienza degna che non lasci da sole queste persone dopo averle già abbandonate.
Nessuno senza diritti, nessuno senza casa e dignità.
Associazione Rumori sinistri – Autside Social Football Rimini 

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