Report del presidio e dell' incontro con il Prefetto
Dopo l’intensa assemblea di venerdì 22 febbraio che ha visto la partecipazione e l’intervento di diverse realtà nazionali, come promesso, oggi nel primo giorno utile post elettorale siamo stati sotto la Prefettura locale per esprimere la nostra preoccupazione e rabbia rispetto all’imminente chiusura della cosiddetta Emergenza nord Africa. Preoccupazione per un possibile e imminente futuro da homeless che si prospetta per questi profughi, un futuro che ha il sapore di un passaporto per la clandestinità permanente non tanto e non solo rispetto allo status giuridico ma di vita nella sua complessità.
Mentre la politica dibatte tristemente sull’esito di queste elezioni, oggi nelle strade di tante città o riuniti in assemblea negli spazi sociali, o nelle sedi delle associazioni si sta costruendo una coalizione per l’accoglienza degna, ovvero una mobilitazione permanente che da qui alle prossime settimane sosterrà i profughi nelle loro rivendicazioni, nella loro rabbia degna dopo essere fuggiti dalla Libia o dalla degenerazione delle primavere arabe.
La funzionaria della Prefettura ci ha consegnato alcuni fogli durante l’incontro con il Prefetto. I primi due fogli A4 contenevano il numero degli accolti quelli che erano in progetto alla data del 1 gennaio 2013 e quelli attualmente ancora presenti. I numeri dei profughi accolti si sono dimezzati nel giro di qualche settimana, a quale futuro siano andati incontro non è dato sapere, con soli 300 euro in tasca come buona uscita.
Gli altri quelli usciti ma rimasti ancora sul territorio vagano per la città con buste di plastica o zainetti con dentro tutta la loro vita, dormono nei vagoni al deposito dei treni o nei dormitori locali. Nell’ultimo foglio elencate le poche cose che sono state fatte in questi due anni.
È vero, i permessi sono arrivati tardi, ma in un territorio che fa dell’accoglienza turistica marketing è impensabile che un centinaio di persone non riescano a trovare uno spazio di inclusione che parli di inserimento lavorativo, di orientamento e counseling, di bilancio di competenze.
Per queste ragioni, forti anche dell’appello lanciato da Melting pot, abbiamo richiesto un incontro con il Prefetto, al quale abbiamo portato alcune semplici richieste:


Il prefetto ha raccolto le nostre istanze. Ci ha rassicurato sul fatto che sarà prolungata ancora per qualche tempo l’accoglienza abitativa e intensificato il lavoro rispetto all’autonomia economica e lavorativa. Ci riaggiorneremo nei prossimi giorni.
Per conto nostro non staremo qui a guardare o ad aspettare inermi.
Continueremo a riunirci in assemblea con i profughi e a tenerci in stretto contatto con loro.
Siamo consapevoli che i problemi del nostro territorio e di tutto il paese sono tanti e molti, ma crediamo che l’Italia, gli antirazzisti, gli antifascisti, coloro che hanno a cuore la dignità e la giustizia sociale, possono ripartire da qui, da una coalizione sociale per l’accoglienza degna che non lasci da sole queste persone dopo averle già abbandonate.
Nessuno senza diritti, nessuno senza casa e dignità.Associazione Rumori sinistri – Autside Social Football Rimini
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