16 Gennaio 2010: Rumori Sinistri organizza un presidio davanti alla Prefettura di Rimini per ricordarei fatti di Rosarno. In quell’occasione venne rilasciata una dichiarazione che restituiva una testimonianza raccolta dai volontari dello sportello informativo stagionale dell’associazione.
Nell'estate del 2009 allo Sportello Stagionali si rivolgono alcuni lavoratori rumeni alloggiati tra Valverde e Gatteo Mare, sono lavoratori impiegati nel settore agricolo, addetti alla raccolta delle fragole nelle campagne tra Gatteo e Gambettola. Raccontano di condizioni disumane: 16 ore di lavoro per 20 euro al giorno, ne hanno pagati 300 per quel lavoro in nero e non possono lasciare l’Italia perché i documenti sono stati sequestrati dal datore di lavoro. Vivono in alloggi fatiscenti.
All'indomani del presidio per i fatti di Rosarno davanti alla prefettura di Rimini esce un'articolo sul Corriere Romagna che da rilievo al presidio e alla denuncia pubblica dell'associazione su fenomeni simili nel territorio romagnolo. Lo stesso giorno le volontarie dello sportello sono raggiunte da una telefonata dell’assessore alle attività produttive del Comune di Gambettola, che chiede loro con tono intimidatorio, di smentire pubblicamente quanto dichiarato, pena la querela e adducendo la seguente motivazione: “nel territorio che io amministro in qualità di assessore alle attività produttive queste cose non accadono”. Rumori Sinistri non si è lasciata intimidire e non ha smentito nulla anzi ha rincarato sottolineando come è interesse delle Istituzioni locali l'emersione e la lotta alle forme di caporalato e schiavismo che soggiaciono alle economie e alla stagionalità del lavoro agricolo e turistico del nostro territorio.
Il primo luglio 2011 abbiamo partecipato ad un'interessante conferenza pubblica organizzata dalla Flai e dalla Fillea Cgil di Cesena sulla presenza del caporalato e della tratta dall'est Europa nel settore agricolo romagnolo con metodi e dispositivi simili al lavoro stagionale nel turismo. I territori più colpiti guarda caso sono: Forlì, Cesena, Pievesistina, Martorano, Sala e Gambettola. A cosa si riferiva l'assessore alla attività produttive di Gambettola quando minacciava le volontarie dell'associazione, dicendo che dichiaravano il falso?!
A questo fenomeno non si sottraggono, naturalmente, alcune realtà nella provincia di Rimini, come emerso dalla stessa Flai Cgil locale e come emerso dagli stessi colloqui condotti durante lo sportello stagionali. E' evidente che oltre al turismo vi è una più generale caduta dell'applicazione dei CCNL, così come una totale subordinazione dei lavoratori alle logiche del mercato al tempo della crisi.
In questi giorni attraverseremo alcune assemblee con soggettività del territorio - a partire dal collettivo studenti di Rimini - per avviare una nuova ricerca e inchiesta che attraversi questi settori turistico/stagionale e agricoltura, a partire dal quel comune che accomuna oggi tutti i lavoratori e le lavoratrici nonché gli studenti, ovvero tutte quelle soggettività sottoposte a questi dispositivi di sfruttamento della vita, del bios a favore del capitale e di queste forme di imprenditoria evasive e solo apparentemente legali.
Per ultimo segnaliamo che è possibile aderire alla campagna “stop al caporalato” lanciata dalla Fillea e Filcam Cgil nazionale visitando il sito www.stopcaporalato.it.
I volontari e le Volontarie dell'ass. Rumori sinistri
Nessun commento:
Posta un commento