Un servizio da ricordare, offerto gratuitamente dai volontari e dalle volontarie dell’associazione, che a dicembre durante "Equamente" hanno presentato il risultato della ricerca e del lavoro di analisi sulle attività dello sportello, confluito dentro la pubblicazione "Città migranti. Un anno di attività allo sportello di Bologna, Reggio Emilia e Rimini", realizzata insieme ad altre due associazioni, Ya basta! Bologna e Reggio Emilia. Dal Comune di Rimini nessuna giustificazione, solo altri progetti per la piccola saletta che da anni è il punto di riferimento, per i tanti progetti che lì hanno avuto sede, proprio a finco dei migranti regolari e non, che quotidianamente si affacciavano sulla soglia della porta per chiedere consigli, informazioni o per scambiare qualche semplice parola.
Negli ultimi mesi di attività, sottolineano gli operatori, numerosi erano i cittadini che trascorrevano le ore di sportello al caldo, a fianco del termosifone, molte le donne dell’est senza casa o dimora stabile. Segno, ci dicono, che la crisi corrisponde proprio a un ulteriore marginalizzazione di questi soggetti sociali, che più di altri, insieme al delirio sicuritario, ne pagano le conseguenze.
Nelle prossime settimane si cercherà di richiedere degli incontri sia all’amministrazione comunale che provinciale per trovare una nuova sede allo Sportello, che si pone l’obiettivo, nel 2009, di lavorare più alacremente sul tema del rapporto fra lavoro/migranti, in particolar modo visto l’avvicinarsi della stagione estiva.
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