a cura dell’Ass. Rumori sinistri (Rimini)
Premessa
Pasolini è l’intellettuale italiano che più di molti altri ha saputo leggere e riflettere la modernità in tutte le sue contraddizioni. Nella sua vasta produzione artistica e saggistica egli ha affrontato con profondità analitica e piglio polemico il problema della trasformazione dell’Italia del secondo dopoguerra e del boom economico. Già negli anni ‘60 Pasolini era riuscito a cogliere con sguardo profetico, tutte quelle dinamiche che hanno portato successivamente alla frantumazione sociale e culturale del paese.
La crisi dell’arte e del linguaggio, la comparsa delle periferie come luoghi di alienazione umana ma anche di nuove elaborazioni culturali, la crisi della rappresentanza politica e la riflessione sui nuovi modelli di democrazia che nascevano nel corso degli anni ’60 e ’70, le problematiche delle nuove soggettività sociali non riducibili alla mera e meccanica contrapposizione capitale/lavoro, la critica ai sistemi della comunicazione di massa, la riflessione sul rapporto tra “vecchio” e “nuovo”, la critica al sapere eurocentrico e dogmatico, il problema del corpo come orizzonte fisico del desiderio e come oggetto di controllo subordinato alle regole discorsive del potere, l’aspirazione ad una dimensione esistenziale non segnata dal marchio della precarietà e la lotta contro il regime politico ed economico che preparava la stagione delle stragi di stato, sono solo alcune delle tematiche che si ritrovano nella riflessione pasoliniana e che attraversano quindi anche la sua produzione filmica.
Il cinema di Pasolini può essere quindi un attimo strumento di riflessione critica sull’opera dell’intellettuale e può costituire un brillante punto di partenza per aprire una riflessione sulle dinamiche della nostra società fatta di precarietà, massificazione e perdita d’identità.
La proposta di un cineforum nasce da queste considerazioni e vuole essere estesa non solo ad un target di riferimento già orientato ed interessato a questo poliedrico intellettuale, ma soprattutto alle giovani generazione, a coloro che, oggi più di altri, subiscono gli effetti di questa società del consumo, che rifugge la cultura e propone modelli e messaggi hollywoodiani come unico patrimonio di conoscenze e di saperi.
Crediamo inoltre che questa iniziativa possa essere o meglio possa rappresentare un valore aggiunto alla produzione culturale della nostra città, con una dimensione territoriale non solo comunale ma anche provinciale.
Pasolini è l’intellettuale italiano che più di molti altri ha saputo leggere e riflettere la modernità in tutte le sue contraddizioni. Nella sua vasta produzione artistica e saggistica egli ha affrontato con profondità analitica e piglio polemico il problema della trasformazione dell’Italia del secondo dopoguerra e del boom economico. Già negli anni ‘60 Pasolini era riuscito a cogliere con sguardo profetico, tutte quelle dinamiche che hanno portato successivamente alla frantumazione sociale e culturale del paese.
La crisi dell’arte e del linguaggio, la comparsa delle periferie come luoghi di alienazione umana ma anche di nuove elaborazioni culturali, la crisi della rappresentanza politica e la riflessione sui nuovi modelli di democrazia che nascevano nel corso degli anni ’60 e ’70, le problematiche delle nuove soggettività sociali non riducibili alla mera e meccanica contrapposizione capitale/lavoro, la critica ai sistemi della comunicazione di massa, la riflessione sul rapporto tra “vecchio” e “nuovo”, la critica al sapere eurocentrico e dogmatico, il problema del corpo come orizzonte fisico del desiderio e come oggetto di controllo subordinato alle regole discorsive del potere, l’aspirazione ad una dimensione esistenziale non segnata dal marchio della precarietà e la lotta contro il regime politico ed economico che preparava la stagione delle stragi di stato, sono solo alcune delle tematiche che si ritrovano nella riflessione pasoliniana e che attraversano quindi anche la sua produzione filmica.
Il cinema di Pasolini può essere quindi un attimo strumento di riflessione critica sull’opera dell’intellettuale e può costituire un brillante punto di partenza per aprire una riflessione sulle dinamiche della nostra società fatta di precarietà, massificazione e perdita d’identità.
La proposta di un cineforum nasce da queste considerazioni e vuole essere estesa non solo ad un target di riferimento già orientato ed interessato a questo poliedrico intellettuale, ma soprattutto alle giovani generazione, a coloro che, oggi più di altri, subiscono gli effetti di questa società del consumo, che rifugge la cultura e propone modelli e messaggi hollywoodiani come unico patrimonio di conoscenze e di saperi.
Crediamo inoltre che questa iniziativa possa essere o meglio possa rappresentare un valore aggiunto alla produzione culturale della nostra città, con una dimensione territoriale non solo comunale ma anche provinciale.
Presentazione e analisi del contesto di riferimento:
La rassegna cinematografica “Pier Paolo Pasolini: una visione della precarietà”, nasce come idea elaborata dall’Associazione Rumori Sinistri che da tempo organizza cineforum, incontri, presentazioni di libri sul tema della precarietà/flessibilità, del lavoro e del rapporto tra generazioni, non ultimo l’attivazione dello Sportello migranti in collaborazione con l’Ass. Ya Basta di Bologna e Reggio Emilia.
Questo progetto pertanto è rivolto al contesto del Comune ma anche della provincia riminese, con lo scopo primario di promuovere una rassegna cinematografica caratterizzata da nuove modalità che coinvolgano le persone che vorranno assistere alle proiezioni.
Il progetto “Pasolini: una visione della precarietà” intende fornire una risposta efficace anche alla difficoltà di avere spazi comuni dove riunirsi per vedere film e favorire, concluse le proiezioni, un dibattito-confronto-riflessione che coinvolga tutti i presenti. Lo scopo pertanto non è quello di realizzare una semplice rassegna cinematografica su Pasolini, ma partire dalle sue opere per leggere e riflettere sulla modernità in tutte le sue contraddizioni e producendo attraverso le discussione e la partecipazione, materiale video e cartaceo come riferimento per tutti coloro che vogliano approfondire l’argomento o organizzare un’esperienza simile.
La rassegna cinematografica “Pier Paolo Pasolini: una visione della precarietà”, nasce come idea elaborata dall’Associazione Rumori Sinistri che da tempo organizza cineforum, incontri, presentazioni di libri sul tema della precarietà/flessibilità, del lavoro e del rapporto tra generazioni, non ultimo l’attivazione dello Sportello migranti in collaborazione con l’Ass. Ya Basta di Bologna e Reggio Emilia.
Questo progetto pertanto è rivolto al contesto del Comune ma anche della provincia riminese, con lo scopo primario di promuovere una rassegna cinematografica caratterizzata da nuove modalità che coinvolgano le persone che vorranno assistere alle proiezioni.
Il progetto “Pasolini: una visione della precarietà” intende fornire una risposta efficace anche alla difficoltà di avere spazi comuni dove riunirsi per vedere film e favorire, concluse le proiezioni, un dibattito-confronto-riflessione che coinvolga tutti i presenti. Lo scopo pertanto non è quello di realizzare una semplice rassegna cinematografica su Pasolini, ma partire dalle sue opere per leggere e riflettere sulla modernità in tutte le sue contraddizioni e producendo attraverso le discussione e la partecipazione, materiale video e cartaceo come riferimento per tutti coloro che vogliano approfondire l’argomento o organizzare un’esperienza simile.
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