mercoledì 15 aprile 2015

Comunicato stampa: Albergatori violenti contro lavoratori e ispettori del lavoro: via subito la licenza!




Qualche settimana fa sulle pagine dei quotidiani locali è apparsa la notizia che due albergatori di Cesenatico (padre e figlio) sono stati condannati rispettivamente a 5 e 6 mesi di reclusione per resistenza a pubblico ufficiale in concorso e lesioni personali ai danni di due ispettori del lavoro.

Come recita una nota di Living Cesenatico, era il 19 giugno 2009, quando nella struttura ricettiva di Cesenatico si presentarono due ispettori del lavoro per verificare il rispetto delle norme in materia di lavoro nei confronti del personale dipendente dell’hotel. Visita poco gradita dai due albergatori (padre e figlio) che, nel corso del controllo disposto dalla Direzione Territoriale di Forlì-Cesena, hanno avuto un comportamento aggressivo con urla e minacce, opponendo resistenza ai due pubblici ufficiali incaricati dell’ispezione, impedendogli di condurre e continuare il controllo. Inoltre gli albergatori hanno allontanato, con violenza, i due ispettori. Il figlio, anche lui gestore dell’hotel insieme al padre, aveva anche procurato lesioni a uno dei due ispettori. Trauma toracico e danneggiamento del cavo orale, con una prognosi di 8 giorni.

Conosciamo bene questi due albergatori,  in particolare il padre, poiché nell’estate del 2011 sono stati coinvolti in una vicenda simile di violenza ed aggressionequesta volta però ai danni di 4 lavoratrici presso un’altra struttura ricettiva di Gatteo Mare che i due albergatori gestivano insieme.

Le quattro lavoratrici – due delle quali sono state reclutate attraverso reti internazionali ed agenzie di intermediazione rumene - hanno richiesto informazioni agli attivisti di “Rumori Sinistri”, e più precisamente allo Sportello informativo per lavoratori e lavoratrici stagionali.
Dal momento che molto spesso il Lavoro Gravemente Sfruttato è supportato da dispositivi paraschiavistici che vengono utilizzati per produrre profitto illegale, le lavoratrici (su sollecitazione degli attivisti di Rumori sinistri) hanno deciso di seguire un percorso di emersione, attraverso l’invio di una richiesta ispettiva agli organi preposti. Il tentativo tuttavia non ha conseguito gli obiettivi desiderati, dal momento che l’albergatore è stato informato delle intenzioni delle lavoratrici da alcune colleghe. Conseguentemente, tre delle quattro cameriere ai piani che si sonno rivolte allo sportello informativo, hanno fatto ricorso alle cure del locale Pronto Soccorso, in seguito alla violenza verbale e alle minacce agite dal datore di lavoro venuto a conoscenza della denuncia presentata agli organi ispettivi. Nei referti del PS si leggeva: “crisi di panico, stress psicofisico” con prognosi dai 7 ai 3 giorni. Durante la permanenza al PS alle tre lavoratrici sono stati somministrati alcuni ansiolitici.

Solo attraverso il prezioso contributo dell’avvocato Raffaele Pacifico del Foro di Forlì (consulente legale di ADL Cobas e Rumori Sinistri), è stato possibile curare al meglio e presentare l’esposto trasformandolo  in una querela per il reato di “riduzione in schiavitù”. Infatti il 17 maggio 2012 l'avvocato, in possesso di specifiche procure notarili inviategli dalle quattro lavoratrici dalla Romania, depositava presso il comando dei carabinieri di Cesena un fascicolo di cinquanta pagine, nel quale si esponevano i fatti avvenuti. Neanche un anno dopo la denuncia (marzo 2013), il GIP ha disposto un decreto penale di condanna ai danni dell'albergatore.
Il decreto di condanna a carico dell'albergatore, benché contenga quasi tutti gli elementi indicati in denuncia, era stato qualificato dalla Procura come artt.610 comma 1 C.P. e 81 comma secondo C.P.
La Procura ha inteso riqualificare il fatto da "riduzione in schiavitù" e "mobbing" in una ipotesi sempre procedibile d'ufficio ma senz'altro meno grave di quella iniziale: violenza privata aggravata.

L'udienza di domani - giovedì 16 aprile presso il Tribunale di Forlì - è quindi lo step successivo al ricorso che l'albergatoreha presentato attraverso i suoi legali per impugnare il decreto penale dicondanna e sarà un’udienza molto importante perché le quattro lavoratrici testimonieranno davanti al giudice in quanto si sono costituite parte civile contro l’albergatore VIOLENTO, reo anche di insolvenza parziale del salario come testimoniato dai conteggi elaborati da ADL Cobas e che verranno presentati durante il dibattimento.

Il presente procedimento penale rappresenta quindi – ha affermato Sandra Polini di Rumori sinistri e delegata sindacale ADL Cobas - un ulteriore occasione per far emergere al meglio la vicenda dal momento che in questo procedimento, tramite l'avvocato Raffele Pacifico, le lavoratrici si sono costituite parte civile”. “Il primo risultato di un percorso dove si pone al centro - continua Polini - non solo l'emersione del Lavoro Gravemente Sfruttato ma anche l’autorganizzazione delle lavoratrici”, capaci di agire conflittualità contro una piccola impresa, ma paradigmatica dell’essenza del capitalismo odierno.

Per Sandra Polini (delegata sindacale ADL Cobas e volontaria dell’associazione Rumori Sinistri), che a sua volta è stata querelata dall’albergatore violento in un procedimento che vedrà la prima udienza a novembre 2015, sono almeno due le riflessioni su questa vicenda: “ADL Cobas e Rumori Sinistri chiederanno alle istituzioni preposte che di fronte a questo tipo di recidiva venga tolta la licenza a tutti quegli albergatori che agiscono la violenza su un duplice binario. Da un lato come strumento di sfruttamento ai danni dei lavoratori stagionali dall’altro come strumento di difesa contro i pubblici ufficiali incaricati dalle Direzioni Territoriali del Lavoro delle ispezioni, impedendogli di condurre il controllo per verificare il rispetto delle norme in materia di lavoro nei confronti del personale dipendente degli hotels.”

L’illegalità diffusa nell’ambito di questo settore economico agita su vari livelli dagli imprenditori del turismo, ha da sempre goduto da parte di tutte le realtà istituzionali e dalle stesse amministrazioni  di un alto grado di tolleranza. “È un aspetto di una cultura che è radicata in questo territorio – prosegue Sandra Polini - e che è stata messa in discussione attraverso un lavoro intelligente e coraggioso , fatto di inchieste e denunce, ma anche di autorganizzazione delle lavoratrici stagionali, azioni finalizzate a cambiare il volto di questa economia che utilizza il Lavoro Gravemente Sfruttato e forme di para schiavismo per sostenersi. E’ arrivato il momento che le Istituzioni agiscano contro questi imprenditori del turismo violenti e professionisti dell’illegalità”.

DIRITTI REDDITO DIGNITA’
ADL Cobas – ass.Rumori Sinistri Rimini

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