lunedì 16 settembre 2013

Emergenza Mini Aspi e legalità: a pagare sono sempre i poveri!

Domenica 16 settembre si è definitivamente conclusa la stagione estiva. Anche questa mattina davanti ai Centri per l'Impiego di Rimini e Cesenatico centinaia e centinaia sono i lavoratori in fila già dalle prime luci dell'alba.
Gli impiegati dei CPI (pochi e subissati di lavoro) sono lasciati soli dagli enti e dalle Istituzioni preposte. La guerra fra i poveri viene incentivata da queste assenze e disservizi non voluti di certo dagli operatori dei CPI che subiscono gli stessi ricatti e la stessa precarietà dei lavoratori stagionali.
Questi altri non sono che gli effetti della riforma Fornero che è parte integrante delle misure di austerità imposte dalla Troika e dalla finanza globale.
Riforma che ci mostra in queste settimane il suo volto più violento e chi per lo Stato deve pagare i costi della crisi: lavoratori intermittenti, stagionali e poveri.
La Fornero ha cancellato la disoccupazione intesa come sussidio elargito dallo Stato per aiutare i lavoratori, ovvero, elimina ogni forma di sostegno al reddito che lo Stato metteva a disposizione del lavoratore per aiutarlo nei periodi di non lavoro.
Inoltre con l'Aspi e la Mini aspi si introduce anche in Italia uno degli aspetti più complessi dello Stato sociale nordico: l'elargizione del sussidio passa attraverso i job center che offrono lavoro e controllano il disoccupato. Se non fosse che in Italia i CPI non sono i job center nordeuropei. Ridotti all'osso di personale e finanziamenti, vittime dei tagli lineari e smobilitati e depotenziati negli anni a favore delle agenzie interinali e dei caporali, i CPI non hanno alcuna funzione di controllo e di fatto sono bloccati nella mera funzione anagrafica.
A questo si aggiunge che i contributi di sostegno al reddito (Aspi e Mini aspi) sono strettamente legati alla dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro (Did) che i lavoratori devono rendere ai CPI, ciò significa che spetta a quei lavoratori che sono soggetti a politiche attive di ricerca del lavoro e quindi domiciliati - anche se per brevi periodi - nel territorio italiano, come appunto avviene nella gran parte dei paesi europei.
Questo aspetti, naturalmente, penalizzano fortemente i lavoratori e le lavoratrici stagionali comunitarie in transito nel territorio, ovvero tutti quei lavoratori che maggiormente sono occupati nelle imprese turistiche e che maggiormente, in virtù della loro condizione, subiscono insolvenza dei salari, ricatti, violenza.
La Riforma Fornero, inoltre, prevedeva che la Did da Giugno 2013 potesse essere rilasciata anche all'INPS, ma, come molte disposizioni del precedente governo, non è mai stato emanato il decreto attuativo pertanto tutto resta come è. I Centri per l'Impiego (che hanno la funzione di sostenere i lavoratori nella ricerca di occupazione, attraverso azioni di informazione, orientamento e incrocio domanda offerta) di fatto sono bloccati nella mera funzione anagrafica e soprattutto privi di risorse umane (assunzioni bloccate, precariato decennale, cancellazione degli enti provinciali) per poter fronteggiare l'emergenza che si sta creando nella riviera Romagnola e nei territori a vocazione turistico/balneare.
Detto questo possiamo, con tutta tranquillità, affermare che non esiste nessuna forma di sostegno al reddito per gli intermittenti o precari. La Mini Aspi è sostanzialmente una mancia di pochi spiccioli data in cambio del controllo sul tempo e sulla mobilità interna dei lavoratori e delle lavoratrici stagionali.
Ovviamente, come dicevamo prima, vi è dietro il progetto dell'Austerità: la crisi la devono pagare i poveri. Con la crisi sono milioni le persone in cassa integrazione da anni per cui da qualche parte si doveva tagliare e invece di tassare i ricchi (il 10% della popolazione italiana detiene il 50% della ricchezza) si taglia sugli ammortizzatori sociali a scapito dei lavoratori più poveri e deboli come gli stagionali. Nel silenzio più assoluto di tutti, sindacati confederali compresi.
Se mai avverranno i controlli per verificare i domicili e la presenza sul territorio dello Stato italiano delle migliaia di lavoratori stagionali che stanno assediando i CPI romagnoli, i pochi controlli che avverranno colpiranno comunque le vittime del Lavoro Gravemente Sfruttato.
Quelli che hanno lavorato per 2 euro all'ora con un monte orario di 90 ore settimanali, senza giorno libero e con contratti irregolari. Toglieranno la mancia e quei pochi spiccioli a chi ha subito tutto questo e subito dopo, come sta già avvenendo, i politici rampanti del Pd/Pdl insieme a certa stampa allineata, redigeranno un servizio sui rumeni che rubano lo stato sociale ai poveri italiani. 
Ed è proprio su questi temi e sui controlli contro i poveri che si costruisce la narrazione del capitalismo finanziario e dei suoi servi, mentre su quello contro gli albergatori questo lavoro lo stiamo facendo solo noi.
Certo sono due piani differenti dell'illegalità, ma in questo territorio o la pratichi o la subisci l'illegalità.
Noi stiamo dalla parte dei più poveri consapevoli che la legalità è e sarà il campo di battaglia anche sul tema delle politiche del lavoro e sopratutto che non tutte le leggi sono giuste e che per questo è necessario lottare per cambiarle. Non è questa l'Europa che vogliamo.
Reddito, Diritti, Dignità per tutti e tutte!
Adl Cobas E.R. - Ass. Rumori Sinistri Rimini

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