lunedì 9 settembre 2013

Rimini/Cesenatico: Volantinaggi ai Centri per l'impiego

Questa mattina abbiamo svolto due volantinaggi ai Centri per l'impiego di Rimini e Cesenatico. Di seguito il volantino diffuso.
L'Europa dei diritti contro l'austerità passa anche da qui, dal pieno riconoscimento della disoccupazione stagionale per i lavoratori stagionali comunitari e dalle lotte che sapremo costruire contro la Riforma del Lavoro Fornero che insieme alle politiche imposte dalla finanza globale ci sta rendendo tutti più poveri e ricattabili. I volantinaggi di oggi sono anche una risposta concreta al consigliere regionale del Pdl, Luca Bartolini, di cui vi abbiamo già informato. 

Grazie anche agli attivisti del Lab. Paz Project che ci hanno aiutato nel volantinaggio.

Lavoro stagionale, sfruttamento, Mini aspi: è ora di reagire!
Con la retorica della crisi economica e quindi delle mancate presenze turistiche - dato smentito dai trend positivi per gli arrivi e le presenze registrati nel mese di luglio e resi noti dalla Provincia di Rimini - gli imprenditori del turismo vogliono offuscare la realtà e trovare giustificativi al peggioramento delle condizioni di lavoro, alla diminuzione dei salari, all'aumento dei contratti irregolari o del lavoro nero.
Questo processo di smantellamento dei diritti insieme al Lavoro Gravemente Sfruttato, endemico e strutturale nel settore turistico, sono interni all'attacco operato dal capitalismo finanziario che a livello globale sta imponendo la distruzione del Welfare, il peggioramento delle condizioni di lavoro, la privatizzaione dei beni comuni e delle risorse naturali per renderci tutti e tutte più poveri, ricattabili, impauriti, malati e soli.
Ed è dentro questo processo – un vero e proprio attacco alle forme di vita – che va inserita anche la Riforma del lavoro Fornero, riforma che ha imposto modifiche sostanziali allo Statuto dei lavoratori e ad alcuni importanti ammortizzatori sociali come la disoccupazione.
Per i lavoratori stagionali, la riforma ha comportato, infatti, la cancellazione della disoccupazione a requisiti ridotti con l'introduzione della Mini aspi.

La mini aspi apporta modifiche sostanziali su due aspetti:
- l'ammontare dell'assegno calcolato sulle precedenti prestazioni ricevute
- aspetti contributivi ai fini pensionistici.
Anche se da più parti la concentrazione del problema è sul calcolo delle tredici settimane, a dispetto delle 78 giornate, per noi il problema si pone sul fatto che il lavoratore, al termine del contratto di lavoro, non può sapere se e quando sarà di nuovo occupato, la nuova normativa impone come termine di presentazione della domanda 8 giorni dalla fine del rapporto. Questo significa che presentata la domanda, non è possibile accumulare altre settimane lavorative  in virtù di una nuova occupazione. La normativa precedente permetteva di accumulare tutto il periodo di lavoro maturato nel precedente anno, in modo tale che, presentando la domanda l'anno successivo entro il mese di marzo, per il lavoratore fosse più facile il calcolo e la produzione dei requisiti.
In buona sostanza la Riforma Fornero penalizza sotto ogni aspetto i lavoratori stagionali.
A ciò si aggiungono una serie di adempimenti burocratici prima non previsti come la DID (dichiarazione immediata disponibilità al lavoro) che viene rilasciata dal Centro per l'impiego e che al momento delle domanda per la Mini Aspi deve essere in corso di validità.

Tradotto, difficilmente a causa delle condizioni di lavoro, dei contratti applicati (part- time, a chiamata) e del lavoro nero, la maggior parte dei lavoratori e lavoratrici stagionali matureranno tutti i requisiti necessari per accedere a questo importante ammortizzatore sociale.

La volontà politica ed economico/finanziaria, nonché sociale è chiara: impoverire ulteriormente i lavoratoti già derubati dei loro salari e contributi dagli imprenditori del turismo, cancellare il Welfare, privatizzare i servizi e aumentare la burocrazia.

Il PD e i sindacati confederali che hanno responsabilità sostanziali per l'omertà sul tema dello schiavismo, la legittimità data ai capitalisti del turismo senza scrupoli e l'azzeramento del conflitto sociale sul tema del Lavoro Gravemente Sfruttato nel turismo - fenomeno endemico e strutturale di questo importante settore economico territoriale - propongono come soluzione una deroga ai requisiti previsti dalla Riforma, ritornando alle 78 giornate lavorative anziché alle 13 settimane.

Formalmente la proposta potrebbe aiutare diversi lavoratori, ma non risolve comunque il problema che si ripresenterebbe alla prossima stagione e soprattutto non scalfisce minimamente la guerra in atto contro i lavoratori e le lavoratrici alla quale queste realtà hanno, in modi e tempi differenti, contribuito. Ricordiamo che il PD ha votato questa riforma durante il governo Monti ed oggi è al governo del paese ed ora propone delle deroghe a se stesso per mantenere qualche briciolo di consenso in un territorio dove le ultime elezioni hanno mostrato grandi segnali di cedimento.

Noi pensiamo che sia necessario autorganizzarsi per promuovere un conflitto diffuso e capillare finalizzato a
rivendicare il rispetto del CCNL del Turismo (disatteso nel 90% delle aziende turistiche della Provincia),  alloggi per i lavoratori e le lavoratrici stagionali recuperando alberghi dismessi e colonie abbandonate, la difesa del giorno libero, l'introduzione di un reddito di sostegno per i lavoratori che denunciano lo sfruttamento subito, il diritto alla malattia e alle giornate di riposo.

A questi punti è necessario inoltre introdurre il tema della costruzione di percorsi territoriali che sappiano incrociare le lotte globali contro lo sfruttamento capitalistico e i diktat della finanza, a partire dai territori.
Quindi contrastare con forza la Riforma Fornero e la cancellazione del Welfare; difendere il mare e la costa dall'inquinamento, dagli sversamenti di liquami in mare e dalla cementificazione; salvaguardare e autogestire il patrimonio delle spiagge libere; conquistare spazi dove organizzare sportelli e punti informativi per i lavoratori.
Queste rivendicazioni ci sembrano una piattaforma minima di lotta ed iniziativa ed è per questo che è importante reagire da subito per i rivendicare i propri diritti e conquistarne di nuovi.

Per questo vi invitiamo a contattarci per organizzare insieme un'assemblea pubblica e per coordinarci ed autorganizzarci da subito!
ADL Cobas Emilia Romagna – Associazione Rumori sinistri Rimini
adlcobas.rimini@gmail.com oppure ass.rumorisinistri@gmail.com – Tel. 347 2641040

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