venerdì 6 settembre 2013

La disoccupazione stagionale (Mini Aspi) è un diritto di tutti e tutte a prescindere dalla nazionalità

 Comunicato stampa in merito alla dichiarazioni di Luca Bartolini (consigliere regionale del Pdl eletto nella provincia di Forlì Cesena) contro la disoccupazione stagionale (Mini Aspi) ai lavoratori stagionali non italiani.

Non esiste alcuna norma per raggirare il diritto dell'indennità di disoccupazione stagionali (oggi Mini Aspi) per i lavoratori comunitari. Prima dell'introduzione della Riforma Fornero che ha modificato radicalmente la disoccupazione ordinaria e quella a requisiti ridotti, i lavoratori stagionali presentavano la domanda presso i sindacati o l'Inps nell'anno successivo il periodo di lavoro entro il mese di marzo.
Con l'introduzione della nuova normativa la domanda va presentata entro otto giorni dalla fine del rapporto di lavoro, dopo che il lavoratore ha dichiarato lo stato di disoccupazione presso il Centro dell'Impiego competente per territorio.
Nella provincia di Forlì' - Cesena, fino a dieci giorni fa, ci si poteva iscrivere al CPI solo se muniti di una residenza o di un domicilio. Questo significava l'esclusione dei cittadini comunitari, che rappresentano la maggior parte dei lavoratori stagionali sottopagati e gravemente sfruttati, dal poter iscriversi per ottenere questa importante indennità.
ADL COBAS in collaborazione con l'associazione Rumori Sinistri nei primi giorni di giugno ha inviato un esposto alla Prefettura di Forlì, dove veniva messo in evidenza il fatto che i lavoratori stagionali in transito nel territorio che alloggiano - dai tre ai sei mesi - nelle strutture alberghiere dove prestano l'attività lavorativa, non venivano registrati dai datori di lavoro, che ne avrebbero l'obbligo secondo la legge, attraverso la compilazione del modulo "Cessione di Fabbricato" o “dichiarazione di ospitalità” da consegnare alla questura o al comando dei vigili non oltre due giorni dal loro arrivo.
Avevamo inoltrato l'esposto anche al sindaco di Cesenatico, che non ci ha mai risposto.
Questa inadempienza da parte dei datori di lavoro, comportava il fatto che su questo territorio tra Cesenatico, Gatteo Mare e San Mauro Mare transitassero più di 2500 lavoratori non regolarmente registrati o segnalati alle autorità come invece previsto dalle normative.
La Prefettura ci rispose che, visto, la scarsità di agenti, i controlli non sarebbero potuti avvenire.
Fortunatamente con una circolare interna questa norma è stata cambiata, per cui per i lavoratori stagionali in transito nel territorio è possibile iscriversi al CPI senza dichiarazione di ospitalità o cessione di fabbricato.
Vogliamo chiedere a Luca Bartolini (consigliere regionale del Pdl eletto nella provincia di Forlì Cesena) chi non rispetta le regole? Chi evade le tasse, attraverso l'omissione contributiva, e la messa in deroga del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro? Chi assume in nero? Chi agisce l'insolvenza del salario? Chi usa violenza nei confronti dei lavoratori stagionali spesso comunitari o migranti? Chi pratica l'illegalità?
In questi giorni stiamo depositando diverse querele alla Procura della Repubblica di Forlì e a quella di Rimini su fatti gravissimi accaduti ad alcuni lavoratori stagionali comunitari.
A quanto pare il Lavoro Gravemente Sfruttato e quei dispositivi che vengono utilizzati dagli imprenditori del turismo con la copertura delle Istituzioni per ottenere maggior profitto sul lavoro stagionale aggirando le norme e praticando l'illegalità, sono argomenti che né a Luca Bartolini, né al sindaco di Cesenatico, interessano. Reddito, diritti, dignità per tutti e tutte!

1 commento:

  1. Salve e' vero il lavoro stagionale e' altamente sfruttato,sia in merito ai lavoratori stranieri emmigrati che gli italiani.Ci vorrebbero norme e controlli specifici.Almeno questo succede solo in Italia.Ma c'e da chiedersi cosa mai non va in Italia,ci avvicianiamo a somigliare sempre di piu' a i paesi orientali dove il ricco sfrutta altamente il popolo altro che Europa.
    http://www.personale-stagionale.it

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