martedì 9 luglio 2013

Sfruttamento nel lavoro stagionale: violenza e ricatti la nuova declinazione del lavoro gravemente sfruttato

Percosse, ingiurie, minacce, violenza privata, fanno da sfondo all'ultima vicenda che vede coinvolta una lavoratrice romena assunta presso un ristorante di Cesenatico. Il lavoro gravemente sfruttato, si compone di quegli elementi che vengono utilizzati per produrre maggior profitto, facendo leva ancora una volta sul quel denominatore comune che è la povertà. La crisi aumenta il divario fra ricchi e poveri, ed è la povertà e quindi la necessità di liquidità in tempi rapidi che aumenta il livello di ricattabilità, sottoponendo molti lavoratori stagionali a rinunciare ad ogni diritto sancito dal CCNL. La lavoratrice si è rivolta agli attivisti di Rumori Sinistri, dopo aver subito violenza fisica da parte del datore di lavoro. E' subito iniziato, un percorso di emersione del Lavoro Gravemente Sfruttato attraverso il contributo legale dell'avvocato Raffaele Pacifico del Foro di Cesena, per quanto riguarda l'aspetto di quei comportamenti agiti dal datore di lavoro che si possono collocare in reati penali procedibili d'ufficio.
La parte strettamente sindacale che riguarda l'inosservanza  da parte “datoriale” dei principi e delle norme contrattuali, è stata seguita dagli stessi attivisti attraverso il sindacato ADL COBAS in via di costituzione anche nel nostro territorio.
La lavoratrice sottoposta a ritmi di lavoro non contemplati nel contratto sottoscritto (di fatto era stato attivato un contratto a tempo determinato di due ore giornaliere, quando in realtà si arrivava fino a 13 ore giornaliere) è stata oggetto di un tentativo di estorsione, nel momento in cui il datore di lavoro le ha fatto firmare per ben due volte una dichiarazione nella quale essa rinunciava a qualsiasi altro riconoscimento economico da quello “offerto” dal ristoratore. Un ulteriore ricatto, dal punto di vista del contenuto e della forma in cui è stata presentata la dichiarazione, perché la lavoratrice rinunciasse ai suoi diritti per pochi spiccioli, pena il licenziamento.
L'avvocato Raffaele Pacifico, con cui la nostra associazione e l'associazione sindacale ADL Cobas ha stretto un rapporto di collaborazione, il 3 luglio 2013 ha depositato una querela firmata dalla lavoratrice in cui si chiede che il datore di lavoro venga sottoposto a procedimento penale per le ipotesi di reato degli art. 581, 594, 612, 610. Cogliamo l'occasione anche per informare che stiamo, inoltre, aggiornando la nostra guida rivolta ai lavoratori/trici stagionali con le nuove norme riguardanti la disoccupazione, introdotte dalla riforma Fornero. La precarietà e lo sfruttamento sono sempre più violenti e voraci rafforzati anche dal fatto che non esiste più nemmeno un minimo di welfare in grado di restituire parte della ricchezza che produciamo ma della quale siamo continuamente derubati.
Reddito, diritti, dignità per tutti e tutte! 
Ass. Rumori Sinistri 
Articolo Corriere romagna sulla vicenda di ven. 5 luglio 2013 
(Clicca sull'immagine per leggerlo)

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