Martedì 18.12.2012 ore
11,00 presso il Giudice di Pace del Tribunale di Cesena avrà luogo
l’udienza che vedrà comparire gli imputati Massimo Cavalli e
Damiano Nettuno accusati di minacce, percosse e ingiurie nei
confronti di una lavoratrice che ha sporto querela nell'estate del
2010 e si è costituita come parte civile al processo rappresentata
dall'avv. Paola Urbinati. I fatti risalgono al 23.06.2010, quando un
gruppo di lavoratori stagionali si trovava a manifestare
pacificamente davanti all’hotel k2 di Cesenatico per insolvenza
del salario e grave sfruttamento lavorativo nei confronti
dell'azienda che allora gestiva l'hotel.
Massimo Cavalli era
allora, affiancato da Damiano Nettuno, titolari entrambi di alcune
società che si sono susseguite nella gestione di una catena
alberghiera che aveva strutture presenti a Cesenatico, Rimini e Lido
di Savio.
Quell’estate ha visto
in massa tanti lavoratori di diversa nazionalità organizzare
scioperi spontanei e scendere in strada per denunciare il furto
del salario, nonché forme di paraschiavismo. Tutt’oggi sono
più di 100 coloro che devono percepire gli stipendi di 2 anni fa’,
e che probabilmente di quel lavoro non vedranno un soldo.
A partire dal 2010 Rumori
Sinistri, attraverso un intervento di emersione del fenomeno, ha
sottolineato come la violenza e la minaccia siano oggi gli
elementi costitutivi di una nuova azione degli sfruttatori/datori di
lavoro soprattutto nei confronti di tutti quei lavoratori che
hanno il coraggio, attraverso azioni pubbliche segnalate alla stampa
e denunce fatte pervenire agli organi ispettivi, di abbattere il muro
del silenzio.
Il lavoro gravemente
sfruttato che regge l’economia turistica di questo territorio,
dovrebbe essere oggetto di attenzione da parte delle Istituzioni
locali che hanno il compito di garantire trasparenza, legalità e
rispetto delle regole. Siamo ancora in attesa infatti – dal
settembre 2012 - della convocazione da parte della Giunta comunale di
Rimini del Consiglio Comunale aperto sul tema, consiglio che pare
scomparso dall'agenda politica di uno dei Comuni più importanti
della costa romagnola.
La messa in deroga del
contratto collettivo del lavoro e l’intermediazione illecita,
stanno alla base del rapporto tra lavoratore e datore generando:
evasione contributiva, evasione fiscale, disoccupazione, povertà.
La povertà e la
precarietà che scaturiscono da questa condizione colpiscono in
maniera indifferenziata i lavoratori stagionali, coloro che
alla fine pagano sempre il prezzo più alto.
Oggi la crisi economica
va ad inserirsi in una condizione preesistente di precarietà in
cui i lavoratori stagionali rappresentano l’ultimo anello della
catena. Questo aspetto si delinea con maggior forza attraverso
l’entrata in vigore dal 1 gennaio 2013 della MINIASPI,
introdotta con la “riforma Fornero” che andrà a sostituire
la vecchia normativa che regola la disoccupazione a requisiti
ridotti, e che lascerà probabilmente, senza sussidio contributivo,
13.000 lavoratori stagionali nella sola provincia di Rimini, a causa
di un vuoto legislativo.
Il panorama che ci
troviamo di fronte è inquietante: d’estate un lavoro in
assenza di diritti, in inverno azzeramento del welfare.
Ed è in questo contesto
che martedì 18.12.2012 avrà luogo l’udienza sopracitata.
E’ importante aprire
le porte dei tribunali, che certe storie di vita e di
sfruttamento divengano patrimonio collettivo di questo territorio.
Tuttavia pensiamo che la sola azione repressiva sia
insufficiente nel contrastare il fenomeno di illegalità crescente
che caratterizza il tessuto economico del turismo balneare.
E’ necessario pertanto
mettere in campo da subito strategie, intelligenze collettive,
scelte coraggiose e uno sforzo comune capace di trasformare questo
turismo delle povertà, dello sfruttamento e dell'evasione
contributiva in un turismo dei beni comuni.
Per queste ragioni saremo
all'udienza del 18 dicembre per supportare l'azione individuale di
una lavoratrice che attraverso il suo coraggio restituisce dignità a
tutti e tutte noi.
I volontari e le
volontarie di Rumori Sinistri
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