Continua il lavoro di emersione e di
intervento da parte dell’Associazione Rumori Sinistri sul fenomeno del grave
sfruttamento lavorativo nel settore turistico attraverso l’attivazione della
campagna sociale informativa.
Le volontarie ed i volontari qualche giorno
fa hanno incontrato una lavoratrice romena assunta in qualità di cameriera ai
piani in un albergo di Cesenatico: inizialmente le era stato attivato un
contratto a chiamata per il mese di aprile e maggio tramutato poi da giugno in un
contratto di 36 ore settimanali.
Le ore settimanali effettivamente lavorate erano
in realtà 98, in assenza del giorno di riposo, con mansioni scandite da ritmi
disumani: 48 stanze da pulire assegnate a due persone per una paga di 1000 euro
al mese.
A metà luglio la lavoratrice cade a terra
stremata dalla fatica, chiede l’intervento del 118 e dopo una certa resistenza
da parte della datrice di lavoro viene trasportata con l’ambulanza al Pronto
Soccorso dove gli operatori che l’hanno soccorsa riferiscono al medico che si
tratta di “Episodio lipotimico con caduta a terra senza p.d.c. (perdita di
coscienza) e pronta ripresa. Soggetta a ritmi di lavoro senza adeguato riposo,
stress, dorme poco, mestruazioni non regolari, cefalea.”
La diagnosi è la seguente: “Lipotimia senza
p.d.c. in corso di stress psicofisico”
Prescrizioni:
“Terapia per 10 gg con Xanax, adeguato
intervallo di riposo giornaliero”
Prognosi:
“ Tre giorni di riposo medico”
Al ritorno in albergo per riprendere il
lavoro, la lavoratrice subisce pressioni psicologiche affinché aumenti il ritmo
nello svolgimento della sua mansione: più volte viene ripresa dalla datrice di
lavoro per aver dichiarato al medico del Pronto Soccorso le ore effettive di
lavoro.
Dopo qualche giorno viene assunta in
albergo una terza cameriera ai piani e alla lavoratrice le viene comunicato il
suo licenziamento in tronco prima della fine del contratto di lavoro.
Quest’ultima trovandosi senza lavoro da un
giorno all’altro chiede nuovamente l’aiuto e il supporto dell’associazione Rumori Sinistri e si decide
insieme un percorso di denuncia che sfocerà nel deposito di una querela contro
l’albergatrice per maltrattamenti.
Dopo questo ennesimo episodio di grave
sfruttamento lavorativo all’interno delle strutture alberghiere presenti sul
nostro territorio riteniamo importante fare una breve riflessione, a partire
proprio dalla diagnosi e dalla prescrizione effettuata dal medico che ha
visitato la lavoratrice. Sono sempre più frequenti i casi di lavoratrici
stagionali che vengono trasportate al Pronto Soccorso in seguito a svenimenti
causati da stress psicofisico.
Diversamente dagli altri casi, questo ha
inizialmente suscitato la nostra attenzione dal momento che la terapia
assegnata alla lavoratrice consiste nell’assunzione di un farmaco utilizzato
per curare la depressione.
Esiste un ampia letteratura sul tema degli
stati modificati di coscienza che si sviluppano in soggetti sottoposti a
carcerazione o a forzata permanenza in ex istituti psichiatrici, ovvero le istituzioni
totali. I “reclusi” mettono in campo una serie di dispositivi utili a poter
resistere alla detenzione.
E’ anche lecito parlare di dissociazione
psichiatrica in riferimento ad una serie di comportamenti che danno origine a
bipolarismo psichico, scissione della personalità, “divenire altro”,
comportamenti finalizzati alla sopportazione di una costrizione.
Non esageriamo quando diciamo che gli
alberghi assomigliano sempre di più ad istituzioni totali, dove il corpo
recluso e sottoposto a maltrattamenti e a ritmi disumani attiva quei meccanismi
sopra citati.
Il caso di questa lavoratrice ci sembra
emblematico di una situazione comune a molti
stagionali sui quali si esercita il pieno e totale controllo e
manipolazione del corpo e della psiche.
Il medico ha prescritto quel farmaco dal
momento che si è trovato di fronte una paziente non pienamente in grado di
mettere in campo forme di autodifesa.
Ma perché scomodare la farmacologia
psichiatrica, quando sarebbe sufficiente rispettare il contratto collettivo nazionale
del lavoro?
I/Le volontari/e
dell’ass. Rumori Sinistri
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