Riportiamo qui di seguito l'art. della redazione bolognese di Repubblica. Alla lettura commentiamo: Bene,
la battaglia contro la mini aspi è assunta anche dal Pd locale (perchè
l'hanno votata eccome in parlamento) ma su tutto il resto? ovvero le pietose e drammatiche situazioni in cui sono costretti a lavorare i lavoratori/trici stagionali?? Non ci
sembra, affatto, che negli ultimi decenni si sia lavorato per l'emersione/denuncia
del lavoro gravemente sfruttato nel
turismo.
Proposte concrete ne abbiamo fatte in questi anni... basta protocolli che
servono a lavarsi le coscienze... Servono azioni concrete e vere come
l'introduzione di un reddito di sostegno tramite la tassa di soggiorno
per i lavoratori/trici stagionali che denuncino situazioni di
irregolarità e paraschiavismo. Solo in questo modo le istituzioni locali e i partiti che stanno in maggioranza possono esprimere un'alterità con le precedenti giunte che nulla hanno fatto contro questa situazione.
da Repubblica.it bologna.repubblica.it
Il governo ha imposto limiti più stringenti per l'erogazione del sussidio di disoccupazione ai lavoratori stagionali. Che in Romagna sono un esercito, dai camerieri ai pizzaioli. Il Pd: "Così si alimenta di nuovo il lavoro nero, dopo tutti gli sforzi che abbiamo fatto per cercare di farlo emergere"
Si dice che in Riviera la crisi si senta meno. Perché qui, almeno
d’estate, un lavoro si trova sempre. La stagione rappresenta ancora una
discreta ancora di salvezza sia per i ragazzi del posto che per i tanti
che arrivano da lontano, spesso dal Sud, a trascorrere un’estate di
lavoro intenso e faticoso. Ora però c’è una garanzia in meno per gli
stagionali, già scarsamente tutelati e abituati a scendere a patti con
il lavoro nero. Il
Governo, con la riforma del lavoro, ha modificato
la legge sulla “mini aspi”, l’indennità di disoccupazione con requisiti
ridotti indirizzata alle categorie precarie e a chi accumula un periodo
di lavoro ridotto nel corso dell’anno. La nuova norma prevede un
innalzamento della soglia minima per percepire l’assegno da 78 a 91
giorni lavorativi e una riduzione dell’indennizzo.
Un
cambiamento che colpisce “una categoria di lavoratori molto numerosa e
importante per il nostro settore turistico”, spiega l'assessore alle
Politiche del Lavoro della Provincia di Rimini, Meris Soldati, nonché
una “perdita di diritti e ammortizzatori sociali per i lavoratori
stagionali che è stata una conquista importante, frutto di battaglie
combattute con grande convinzione”. L’altro aspetto riguarda
l’irregolarità. La nuova norma rischia di portare “a una riemersione su
larga scala del lavoro nero, visto che l'indennità era
anche lo strumento per farlo emergere”, sostiene l’Assessore.
Questo
perché la previsione del sussidio di disoccupazione tende a incentivare
i dipendenti a pretendere la regolarizzazione dell’intero rapporto di
lavoro, facendo emergere situazioni anomale. Non siamo di fronte a un
fenomeno marginale: quello del lavoro stagionale è un settore che
coinvolge un numero rilevante di persone. “Sono stati 53.506 coloro che
hanno presentato la domanda di disoccupazione a requisiti ridotti
nel
2011 in regione. Oltre 11mila persone a Rimini, 7.870 a Ravenna e 6.949
a Forlì-Cesena. È implicito che di questi la maggior parte siano stati
impiegati nel settore turistico”, spiega la responsabile turismo del Pd
dell’Emilia Romagna, Marcella Bondoni.
In pratica, si parla di
migliaia di camerieri, cuochi, segretari, lavapiatti, magazzinieri,
spesso molto giovani, che lavorano anche dodici ore al giorno negli
hotel e nei ristoranti della Romagna. “Una sberla per la Riviera”, così
Bondoni definisce la norma sulla disoccupazione, che “rischia di mandare
in fumo tutto il lavoro fatto per regolarizzare la posizione degli
stagionali”.
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