Partenza da Rimini: Bus organizzato partenza ore 13.00 dal Parcheggio Settebello in Via Roma 70. Info 3407368508
Il primo marzo da Reggio Emilia e Rimini raggiungeremo la piazza di Bologna per costruire insieme una giornata di mobilitazione che metta al centro la libertà e i diritti per tutte e tutti indipendentemente dal paese di nascita o di provenienza.
Partiamo dai nostri territori per disegnare in cammino con tante e tanti
altri un’Europa diversa, per abbattere i confini, sia esterni definiti
attraverso frontiere militarizzate che producono migliaia di morti, che
interni materializzati nei CIE ma anche in tutte quelle barriere ed
ostacoli che quotidianamente si incontrano per l’accesso ai diritti di
cittadinanza, intesi come diritti universalmente riconosciuti, che
permettano ad ogni individuo di vivere una vita degna. A partire dalla
chiusura dei CIE e dall’abolizione della legge Bossi-Fini che pende come
una spada di Damocle sulla vita dei migranti, al diritto alla casa che
viene costantemente negato, ad un reddito di cittadinanza per tutte e
tutti, per un lavoro libero dallo sfruttamento, per un’accoglienza
degna, perché l’accesso all’istruzione e alla salute siano garantiti.
Scendiamo in piazza il primo marzo, nel solco impresso dalla Carta di Lampedusa che si fa azione, per ribadire che la salute non è profitto, contro ogni forma, palese o silente, di privatizzazione di servizi cruciali per la vita di una comunità.
Perché abbattere i confini e le frontiere dell’Europa vuol dire anche ostacolare i respingimenti, interni alle nostre città, che i migranti e i soggetti più deboli subiscono ogni giorno, nell’accesso a un diritto vitale come quello di ottenere cure degne. Pensiamo a tutte le persone che si sono rivolte ai nostri sportelli non in grado di poter accedere ad un visita perché impossibilitati a pagare il ticket. Solo alcuni esempi: i migranti che hanno avuto una forma di protezione internazionale (come i migranti provenienti dalla Libia) che non hanno mai lavorato e non rientrano nella categoria disoccupati e quindi non possono essere esenti dal pagamento del ticket, lo stesso vale per tutti quelli che sono stati artigiani o lavoratori autonomi e per i migranti che non hanno il permesso di soggiorno e non possono dichiarare lo stato di indigenza, come sarebbe in realtà previsto dall’accordo Stato-Regioni ma non applicato in questo punto. L’accesso ai pediatri per i figli minori di genitori “irregolari”, nonostante la delibera regionale abbia approvato in questo punto l’accordo Stato-Regioni “indicazioni per la corretta applicazione della normativa per l’assistenza sanitaria alla popolazione straniera da parte delle regioni e delle province autonome”, l’applicazione rimane ancora lenta e tortuosa e tutti i cittadini comunitari che non hanno un lavoro sono costretti a pagare un’assicurazione sanitaria dai prezzi esosi anche se pubblica.
La Carta di Lampedusa afferma la necessità di garantire un accesso senza discriminazioni alle strutture sanitarie, alle cure mediche, e in termini di servizi, compresi quelli per la maternità e per l’infanzia, indispensabili per il pieno esercizio del diritto di ogni persona a ricevere e a dare cura.
Perseguiamo pari dignità e uguaglianza fra i cittadini nell’accesso alle cure, nell’ottica di salvaguardare tutti quelli che non possono permettersi di destinare risorse sufficienti ad avere prestazioni sanitarie adeguate.
L’attacco al Sistema Sanitario Nazionale universalistico è già in atto, e i migranti sono purtroppo l’anello più debole di un processo che ormai coinvolge milioni di persone in Italia.
Pertanto ci mobilitiamo con forza affinché nessuno sia escluso!
Ass. Città Migrante - Reggio Emilia , Ass. Rumori Sinistri - Rimini
Partenza da Reggio Emilia:
ore 13.15 appuntamento in stazione treni FF.SS. Info 3495238926
Partenza da Rimini:
Bus organizzato partenza 13.00 dal Parcheggio Settebello in Via Roma 70. Info 3407368508
Nessun commento:
Posta un commento