In questi giorni Forza Nuova ha
annunciato che metterà in campo qualsiasi mezzo atto ad ostacolare
l’attività alberghiera degli imprenditori turistici che hanno scelto di
ospitare i profughi nei loro alberghi.
A tale proposito Forza Nuova ha
stilato una lista nera degli alberghi che utilizzerà per boicottare le
strutture turistiche attraverso una
campagna mediatica dai contorni xenofobi.
A
lanciare l’allarme è il presidente dell’ADAC (Associazione degli
albergatori di Cesenatico) di Cesenatico Giancarlo Barocci, non tanto
mosso dal rifiuto di una cultura xenofoba, e dalle sue pericolose conseguenze
sociali,ma piuttosto mosso dalla preoccupazione che tale campagna possa
avere sull’indotto nel settore turistico.
Cogliamo l’occasione per muovere due
critiche: all’indomani dell’arrivo dei profughi a Cesenatico, l’ex
assessore e vice sindaco Vittorio Savini, insieme al presidente Barocci, su
iniziativa della Lega, si unirono nell’esprimere la loro contrarietà
all’ospitalità dei rifugiati nelle strutture alberghiere, adducendo che
ciò, avrebbe rovinato l’immagine turistica della cittadina balneare. Di lì a
poco la Lega Nord organizzò un vergognoso presidio davanti all’hotel che
ospitava i rifugiati. Vista la deriva pericolosa che aveva preso tale
iniziativa, Vittorio Savini prese le
distanze dalle iniziative del suo partito, dapprima disertando i presidi, e poi
rimettendo il suo mandato. Noi diciamo che un Assessore al turismo e Vice
sindaco non può lavarsi coscienza e mani con una semplice dimissione
dall’incarico, lasciando questo paese in mano ad una cultura deteriore. Per
quanto riguarda la posizione di Barocci, ugualmente discutibile, non è
accettabile che chi ha contribuito ad alimentare l’odio xenofobo, ora si
preoccupi di salvare gli interessi di
una classe di imprenditori messa in pericolo dalle minacce di Forza
Nuova. Chi ha appoggiato tali iniziative si deve prendere la responsabilità di
fronte all’intera comunità, e a quelle associazioni che fin da subito hanno
intuito la deriva dell’odio razziale ed il suo impatto sociale.
Non è in pericolo l’economia
turistica, che utilizza il Lavoro Gravemente Sfruttato dei lavoratori stagionali
insieme a forme di paraschiavismo per ottenere il massimo profitto, ma la
salvaguardia di coloro che fuggono da guerre e devastazione prodotte dalle
politiche neocolonialiste, signor Giancarlo Barocci, ed è un nostro dovere
accoglierli e accoglierli senza speculare economicamente e politicamente su di
essi a partire magari dal recupero, per scopi abitativi, delle colonie dismesse
o dei tanti edifici non utilizzati che potrebbero poi essere destinati anche a
tutti quei cittadini in lista di attesa per gli alloggi popolari o in estrema
emergenza abitativa dovuti agli sfratti.
Ed è chiaro che i LUOGHI
COMUNI che animano la propaganda xenofoba che sia quella della Lega Nord o
di Forza nuova, poco importa, non aiutano a porre una critica importante a
questo modello di accoglienza emergenziale e improvvisato che poco a che fare con la necessità di rispondere a servizi efficaci per
chi è in fuga da guerre persecuzioni che NOI occidentali abbiamo alimentato e
prodotto nei territori di provenienza. La guerra in Libia è lì a ricordarcelo.
Sfatiamo ad
esempio il luogo comune per cui i migranti ricevono 35 euro al giorno. Non è
vero!!!
I 35 euro
quotidiani messi a disposizione dal ministero dell’Economia (e attinti per la
maggior parte dal Fondo Europeo per i Rifugiati) servono per una serie di
necessità nella gestione dell’accoglienza, dalla manutenzione dei locali, al
cibo, fino alla paga degli operatori che assistono i rifugiati 24 ore al giorno, sono soldi che ricadono sui territori
(locali sono gli operatori, locali i supermarket in cui si acquista il cibo…).
I soldi che materialmente ogni giorno vengono assegnati ai richiedenti asilo
ammontano invece a 2,5 euro.
Pari a 75 euro al mese e spesso in molti progetti soprattutto al centro sud,
ma non solo, nemmeno li ricevono.
Le
politiche improntate fino ad ora dall’Unione Europea e dall’Italia rispetto al
tema dei rifugiati sono Politiche di contenimento e non di
accoglienza all' insegna dei rimpatri forzati dai paesi di transito a
quelli di origine. Il diritto d'asilo è lasciato in mano alle polizie o ai
trafficanti di essere umani (che sono il prodotto della Fortezza Europa), oppure
a imprenditori delle disgrazie che si arricchiscono come accaduto con la vicenda
di MAFIA CAPITALE sulle spalle delle persone che avrebbero diritto ad avere
un’accoglienza degna e altrettanti servizi utili a rielaborare le ferite delle
torture, delle persecuzioni che subiscono nel disperato tentativo di
raggiungere l’Europa.
Un Europa blindata dal regolamento
di Dublino, approvato nella sua prima stesura dall’allora Ministro
dell’Interno Maroni (Lega Nord), regolamento che impedisce la libertà di
spostamento nel territorio europeo lì dove sarebbe possibile contare su reti
parentali, rigiocare conoscenze linguistiche, competenze professionali e
ricercare lavoro in un mercato più ampio, obbligando i rifugiati a restare
nel territorio di arrivo, dove vengono schedati ed identificati con la
procedura del fotosegnalamento e delle impronte digitali.
Proseguono così le politiche di
morte dell’Unione Europea alimentate da chi – come Forza Nuova o la Lega Nord -
nei territori specula sulla pelle dei rifugiati per un puro tornaconto
soffiando sugli istinti più bassi, della guerra ai poveri.
Pertanto chi
alimenta propaganda xenofoba su questi temi gridando “prima gli Italiani”
dimenticando di ricordare le responsabilità dell’Europa rispetto alle politiche
di contenimento e controllo sui migranti, a quelle di politica estera
(guerrafondaie) ma anche e soprattutto quelle di austerità è perfettamente
funzionale a mantenere questo stato di cose.
Il problema allora non è accogliere i
rifugiati in fuga da guerre e morte, ma quello di costruire un’Europa di
diritti e dignità per tutti e tutte contro la Fortezza Europa e dell’austerità.
Per questo ad esempio alla
drammatica mancanza di case popolari si può rispondere in due modi, o dicendo
“prima gli italiani”, o affermando “più case per tutti”. La prima soluzione
si fonda sulla logica del forte contro il debole e genera una guerra tra
senzatetto che favorisce gli speculatori, le clientele e i palazzinari. La
seconda soluzione si fonda sulla logica della cooperazione tra i deboli
contro il forte e apre uno scontro tra “senzatetto - sfrattati” e
“palazzinari”, un conflitto verticale tra il basso e l’alto della società, tra
sfruttati e sfruttatori.
E’ in questa direzione che
dobbiamo guardare se vogliamo un futuro degno per tutti e tutte non a quella
propinata da Forza Nuova, dalla Lega Nord ma nemmeno quella dai Barocci di
turno.
Ass. Rumori Sinistri – ADL Cobas Emilia
Romagna