sabato 11 maggio 2013

Cesenatico/Romagna - Rumori Sinistri, azione al Convegno sulla Mafia in Riviera


Questa mattina attivisti dell'ass.Rumori sinistri hanno esposto uno striscione "Mafia in Riviera? Il terreno è già fertile" e distribuito il documento che segue nei momenti iniziali del Convegno dedicato alle infiltrazioni malavitose in Romagna. In platea e tra i relatori il "gotha" regionale di lotta alla mafia, funzionari e prefetti di vari territori. Gli attivisti sono ancora presenti al convegno in attesa di intervenire.

Mafia in riviera? Il terreno è già fertile
Ci sembra importante che finalmente anche a Cesenatico si inizi a parlare di mafie e criminalità organizzata. Le infiltrazioni malavitose, a volte, sono però argomento appetibile in coloro che da sempre hanno sbandierato la separazione tra economia “pulita” ed economia “sporca”, dimenticando che questo territorio da cinquant'anni, in particolare nel settore turistico, ha reso sempre più invisibile e non identificabile questa linea di demarcazione.
Proviamo a spiegare il perché.
Il terreno fertile nel quale i due aspetti dell'economia hanno tratto nutrimento, tanto da confondersi e autoalimentarsi, è illegalità sistemica e strutturale del capitalismo turistico, che si è declinata nel tempo attraverso il Lavoro Gravemente Sfruttato.
Il Lavoro Gravemente Sfruttato è intrinseco al sistema capitalistico ed è sempre accompagnato e favorito: dalla mancanza di controlli nei luoghi di lavoro, dalla condizione di povertà dei lavoratori stagionali lasciati soli nel momento delle denunce dopo essere stati prima trafficati e poi ricattati da mediatori/caporali e albergatori. Ma anche dai contratti non applicati, dall'insolvenza del salario, dal non rispetto del giorno libero, dalla violenza e dalle minacce che subiscono lavoratori e lavoratrici.
L'intervento sull'emersione di questo fenomeno, ci ha permesso di definire il Lavoro Gravemente Sfruttato, come elemento strutturale e funzionale al modello economico territoriale per rendere più competitiva la nostra economia turistica sul mercato globale.
Questo è stato fatto sulla pelle di migliaia di lavoratori e lavoratrici stagionali, attraverso evasione fiscale, azzeramento del costo del lavoro e agendo forme violente di para-schiavismo.
Questo modello, che ha praticato l'illegalità diffusa, taciuta da tutti per più di mezzo secolo, se da un lato ha garantito negli anni profitti e ricchezza per pochi, povertà e sfruttamento per i lavoratori stagionali, dall'altro ha contribuito a creare quel terreno fertile per l'infiltrazione di organizzazioni malavitose dedite al traffico di esseri umani, al riciclaggio di denaro sporco e tante altre cose ancora.
L'estate del 2010, in seguito all'autorganizzazione dei lavoratori e delle lavoratrici stagionali che hanno dato vita a forma di proteste eclatanti, ha visto la chiusura di alcuni hotel disposta dalle amministrazioni di Cesenatico e Rimini, strutture gestite tutte dal medesimo tour operator.
Il tour operator e le società ad esso collegate operavano in tre province romagnole attraverso una gestione illegale di decine di hotel che hanno derubato del salario più di duecento lavoratori e lavoratrici, ai quali e alle quali non è stata e non sarà mai data giustizia (stessa sorte, peraltro, è toccata anche a tanti fornitori).
Invani sono stati gli esposti presentati presso la guardia di Finanza, la DTL, le Procure territoriali.
Ebbene in seguito al fallimento di queste società (costruite attraverso un gioco di scatole cinesi), il Tribunale di Ravenna ha posto all'asta una di queste strutture alberghiere (situata a Cesenatico), struttura che è stata
acquistata dagli stessi soggetti, avvalendosi però di nuovi prestanome.
Vogliamo ricordare che oltre all'insolvenza del salario, i lavoratori hanno subito anche minacce di morte e gli attivisti della nostra associazioni, in più occasioni, aggressioni e offese verbali. Tutto questo a pochi metri dalla sede del convegno di oggi.
Quale idea di legalità intende promuovere questo convegno? Quali sono le sinergie per il contrasto alle infiltrazioni della criminalità organizzata che intende sviluppare questo territorio?
Non è forse illogico e falso promuovere una legalità che punisca (giustamente) le miserabili infiltrazioni malavitose ma al contempo, la stessa, sia del tutto innocua contro il Lavoro Gravemente Sfruttato in nome della crescita, del mercato e degli interessi dei soliti noti?
A nostro avviso non affrontare in maniera sistemica le problematiche che soggiaciono alla doppia illegalità dell'economia territoriale - parlando di poche mele marce e perlopiù legate alla malavita organizzata - e solo in nome di quest'ultima promuovere pratiche virtuose di contrasto, non solo non inciderà significativamente sulle organizzazioni criminali (che sono già ben presenti e radicate nel territorio), ma sarà solo uno “specchiato per le allodole”, utile a dire che qualcosa comunque si è fatto.
La distinzione fra economia “sana” ed economia “sporca” nel turismo, non solo oramai è difficile da decifrare, ma paradossalmente entrambe sono divenute le facce della stessa medaglia.
Per questo non è possibile liberare né l'economia sana né quella cattiva dagli schiavi e dalle schiave del turismo, se non pensare di cogliere - nella natura congenitamente corrotta del capitale – la necessità di cambiare radicalmente il sistema economico in cui viviamo per crearne uno nuovo fatto di diritti, reddito, dignità per tutti e tutte.
Associazione Rumori Sinistri – ass.rumorisinistri@gmail.com

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