Giornata della legalità a Rimini: La giustificazione per reprimere violentemente le
manifestazioni degli studenti/precari o uno strumento per garantire i
diritti dei lavoratori stagionali nel distretto del turismo?
***Nella foto i lacrimogeni a strappo lanciati dal Ministero della Giustizia il 14 nov. sui manifestanti
Con il presente comunicato
vogliamo rendere pubblico che come associazione di volontariato
Rumori sinistri non parteciperemo alla giornata della Legalità, di
sabato 17 novembre a Rimini. Nella quale sarà presente anche il
Ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri e che vedrà protagonisti
pezzi importanti del volontariato locale, oltre che tutte le scuole
della Provincia.
La
nostra scelta è dettata dalla volontà di precisare che noi siamo
favorevoli alla garanzia della legalità, come strumento per rendere
fattuali e concreti i diritti sanciti dai contratti nazionali e dalla
Costituzione. Siamo lontanissimi da chi invoca la legalità, come
giustificazione per reprimere violentemente le manifestazioni di
dissenso e mantenere uno status quo, caratterizzato
dall'aumento della povertà e delle diseguaglianze sociali.
Nonostante
i buoni propositi dell'iniziativa, dove come recita il documento di
Volontarimini “il volontariato è invitato a svolgere un ruolo
attivo nella raccolta fondi a favore dei terremotati in Emilia”
troviamo la presenza del Ministro Cancellieri inopportuna dopo i
gravi fatti di mercoledì 14 novembre dove centinaia di studenti,
precari e lavoratori a Roma, ma anche in molte altre città italiane,
hanno subito - come purtroppo troppo frequentamene accade - una
violenza gratuita ed ingiustificata da parte dei reparti mobili della
Polizia di Stato che sono sotto la stretta competenza del Ministero
dell'Interno, presieduto proprio da Annamaria Cancellieri.
Riteniamo
che la legalità, in un periodo drammatico come questo, sia un bene
importante che non afferisce di certo alla brutale violenza con
cui vengono letteralmente e chirurgicamente sedate tutte le
manifestazioni e le forme di dissenso nel nostro paese ma debba
essere intesa come valore che sta al passo con la promozione della
giustizia sociale e il rispetto dei diritti più elementari di ogni
essere umano. Quegli stessi valori che il 14 novembre hanno portato
nelle piazze di tutti i paesi europei migliaia e migliaia di persone
colpite dalle politiche di austerità.
Questo
tipo di promozione della legalità ha contraddistinto da sempre
l'azione della nostra associazione che attraverso un lavoro puntuale
di inchiesta e di assistenza ai lavoratori stagionali ha fatto
emergere fenomeni di tratta transnazionale dall'Est Europa verso il
nostro territorio oltre ad aver favorito l'emersione delle gravi
condizioni di sfruttamento lavorativo in cui versano centinaia di
lavoratori e lavoratrici stagionali nelle strutture alberghiere della
nostra città. Condizioni indegne per un paese chiamato civile.
Le
Istituzioni locali sono molto impegnate negli eventi in cui “La
legalità” è un feticcio utile per evitare una reale e seria
riflessione sui rapporti di potere che si celano dietro le pratiche
di illegalità nei luoghi di lavoro. Non conosciamo azioni
concrete dei comuni rivieraschi della Provincia contro l'illegalità
atta a schiacciare i diritti dei lavoratori stagionali e derubarli
di parte del salario fissato dal Contratto Nazionale del Commercio.
Non ci sorprende che a tale evento non siano stati invitati
funzionari dello Stato impegnati contro l'illegalità degli
sfruttatori: INPS, Ispettorato del Lavoro ecc. ecc.. Questa scelta è
pienamente in linea con la condotta della Giunta di centrosinistra
del Comune di Rimini, il quale alle promesse esposte nella seduta del
Consiglio Comunale del 5 Luglio non ha dato seguito. A distanza di
cinque mesi la suddetta Giunta Comunale non ha ancora indetto un
Consiglio Comunale sul sul tema del Lavoro Gravemente Sfruttato nel
Distretto Turistico aperto a soggetti istituzionali ed ai volontari
delle associazioni riminesi. Le quali potrebbero spiegare che
l'illegalità diffusa nelle azienda turistiche è la condizione
essenziale in cui la parte forte (lo sfruttatore) denigra la parte
debole (il lavoratore). La promozione della legalità, quindi, si
realizza stanziando un fondo per aiutare la parte debole a denunciare
il proprio sfruttatore. Per questo motivo, torniamo a chiedere alle
Istituzioni locali un fondo sociale per la legalità nei rapporti di
lavoro.
Noi
non abbiamo speranze in un governo che ha reso più poveri i
lavoratori ed ha promosso il lavoro nero, attraverso la Riforma
Fornero. Il 14 Novembre in tantissime piazze italiane, decine di
migliaia di studenti, precari, lavoratori hanno mostrato di non aver
fiducia in questo Governo, che
preferisce "il bastone alla carota". Un'idea di Legalità connessa
all'Istruzione, al lavoro, al dissenso sociale che ci fa alquanto
paura.
Esprimiamo vicinanza a chi è stato ferito e ai giovani arrestati, al loro posto potevamo esserci tutti e tutte noi che ogni giorno ci impegniamo per un mondo più giusto.
Ps: Rumori sinistri sostiene la campagna per i numeri identificativi sulle divise degli agenti, perché chi commette abusi e violenze come quelle del 14 novembre non rimangano impuniti
Esprimiamo vicinanza a chi è stato ferito e ai giovani arrestati, al loro posto potevamo esserci tutti e tutte noi che ogni giorno ci impegniamo per un mondo più giusto.
Ps: Rumori sinistri sostiene la campagna per i numeri identificativi sulle divise degli agenti, perché chi commette abusi e violenze come quelle del 14 novembre non rimangano impuniti
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