Al via la
Campagna Sociale dell'Associazione Rumori sinistri contro il lavoro
gravemente sfruttato nel settore turistico/stagionali. Da mercoledì
25 luglio a Rimini e da giovedì 26 luglio a Cesenatico compariranno
negli spazi per le affissioni e per diverse settimane i manifesti
della campagna sociale.
Dall'estate
2008 ad oggi è passato molto tempo. Negli anni è maturata in noi la
consapevolezza che se il sistema turistico nella sua interezza è
compromesso - poiché il fenomeno del lavoro para-schiavistico è
endemico e strutturale - allora esso va cambiato fino in fondo.
Va cambiato fino in fondo aiutando i lavoratori e le lavoratrici ad
emergere da una condizione di totale invisibilità agli occhi delle
istituzioni, delle associazioni datoriali e degli stessi turisti. Va
cambiato fino in fondo attraverso forme di cooperazione e di
intervento multi agenzia che mirino a trasformare il
“sensazionalismo” e “l'emergenzialità” dei
casi che fino ad ora abbiamo portato alla luce (non pochi e non
isolati) perché vi sia una presa di coscienza generalizzata e non
solo fra gli addetti ai lavori, di cosa produca, nella materialità
quotidiana di centinaia di lavoratori e lavoratrici stagionali, il
nostro modello turistico, oltre alla produzione e vendita di
“merci/prodotti turistici” così come di immaginario.
La
crisi e quello che essa sta comportando in termini di tagli,
politiche di austerità e politiche del lavoro (come la Riforma
Fornero), non aiutano di certo questo processo, poiché mentre
abbiamo l'ambizione nonché il desiderio di cambiare un sistema
turistico/stagionale che si è fondato ed è cresciuto grazie
all'illegalità diffusa in anni in cui garanzie e diritti (dagli
ammortizzatori sociali come la disoccupazione a requisiti ridotti al
CCNL) rappresentavano un'ancora – se pur minima - a cui applicarsi,
oggi queste garanzie stanno venendo meno e sono sempre più oggetto
di nuove normazioni e dispositivi legislativi che favoriscono
tutti fuorché i lavoratori e le lavoratrici stagionali.
Ed
è proprio a questa soggettività alla quale noi ci siamo rivolti e
ci rivolgiamo, perché abbiamo sempre pensato che solo nel saper
leggere la materialità quotidiana dei comportamenti e delle
pratiche degli e delle sfruttati/e sia possibile intravedere non
solo l'adeguamento o la negoziazione con la realtà in cui
sono immersi, ma anche la tensione a sottrarsi da quel comando e
da quelle logiche ordinative. Se siamo arrivati fin qui, dopo
anni e tante fatiche, lo dobbiamo a loro.
Allo
stesso tempo le esperienze che abbiamo vissuto ci hanno cambiato e ci
hanno portato a delle riflessioni più generali su come
organizzare le vertenze e gli interventi: dai presidi
autorganizzati, agli strumenti che fino ad ora abbiamo creato, in
primis, lo Sportello Stagionali.
Abbiamo
pertanto ritenuto necessario ripensare quest'ultimo e la modalità di
contatto e supporto a questi lavoratori/trici, cercando una nuova
forma che fosse ancor più flessibile e nel contempo più
complementare a quella dello Sportello ma anche capace di
sfruttare gli interstizi del lavoro para-schiavistico e i varchi più
o meno reali che sapremo aprire.
Da
qui nasce l'idea di trasformare le attività dello Sportello
Stagionali in una Campagna Sociale per l'emersione del
lavoro gravemente sfruttato nel turismo che, attraverso dei
manifesti, promuove un numero telefonico da contattare per avere
informazioni e segnalare situazioni e casi. Da
mercoledì 25 luglio a Rimini e da giovedì 26 luglio a Cesenatico
compariranno negli spazi per le affissioni e per diverse settimane i
manifesti della campagna sociale.
Dalla
prima segnalazione telefonica fisseremo poi - per chi vorrà - un
primo appuntamento e dentro e insieme alla rete locale
svilupperemo un percorso di emersione e denuncia nonché azioni di
supporto ai lavoratori/trici stagionali.
Siamo
consapevoli che da soli abbiamo fatto tanto perché si arrivasse oggi
ad affermare che il tema è oramai “patrimonio comune”,
nel bene e nel male, di questo territorio e del dibattito politico
istituzionale soprattutto a Rimini, ma da soli non saremo capaci di
trasformare questa economia e questo modello turistico e di
supportare in toto i lavoratori e le lavoratrici stagionali. Non
rimane altro che costruire dentro e contro la crisi le condizioni per
una cooperazione sociale e per una vita comune più ricca, là
dove la ricchezza non rappresenta solo un dato giusto e
materiale da rivendicare ma anche una condizione di libertà ed
uguaglianza per tutti e tutte.
Ringraziamo
pertanto il Comitato schiavi in riviera che ci supporta in
questo percorso e il consigliere comunale di Rimini Fabio
Pazzaglia che attraverso il gruppo consigliare SEL/Fare comune
ha finanziato la campagna stessa.
I
volontari e le volontarie dell'ass. Rumori sinistri.
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