sabato 2 aprile 2011

Rimini - Notte rosa: Il sogno è qui?

Dalla "vita dolce" in riviera al sogno

È così annunciato, il tema della notte rosa 2011 sarà quello del sogno.
"Il sogno è qui", quello della riviera romagnola, il sogno come paradigma che ha trasformato questo territorio in una fabbrica diffusa, dove il capitalismo nella sua accezione più violenta è stato in grado di trasformare il mare e la spiaggia in una grande ipermercato - non luogo in cui tutto è possibile tranne vivere il mare - e il lavoro stagionale nella più grande produzione di precarietà e sfruttamento del bios.
Da diversi anni, nella città di Rimini, c'è chi cerca di attraversare la Notte rosa non in termini antagonisti e anacronistici, ma di produzione del comune a partire da un lavoro politico e di inchiesta, grazie allo Sportello stagionali dell'ass. Rumori sinistri, che tiene insieme la necessità di salvaguardare il mare e la spiaggia, nonché i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici stagionali. In questa accezione, diventa sempre più attuale e necessaria la produzione di un ragionamento intorno ad un nodo essenziale: il turismo è un bene comune è come tale va valorizzato e trasformato.
Centrale diviene pertanto il discorso intorno alla tutela dei lavoratori e delle lavoratrici stagionali, della ridistribuzione della ricchezza in un bacino/distretto economico in cui prosperano l'evasione fiscale e le infiltrazioni malavitose, così come quello della riconversione ecologica e ambientale della spiaggia cementificata. Non ultimo quello di riscrivere un nuovo modello turistico e di accoglienza che metta al centro una progettazione urbanistica che miri a recuperare gli hotel decadenti e fatiscenti per ridisegnare un nuovo spazio comune di vivere la stagione turistica.
Questa è la sfida che pone la notte rosa 2011.
Il sogno è qui, quello di migliaia di lavoratori e lavoratrici stagionali, ipersfruttati e costretti ad un lavoro sempre più paraschivistico e privo di tutele, quello di una costa e di una spiaggia che devono riconvertirsi ad una dimensione di natura e di beni comuni in cui il loro utilizzo sia appunto comune e non privatistico e di profitto per pochi.
Il sogno è qui. Dal turismo dello sfruttamento, al turismo dei beni comuni.















 
L'Espresso - Videoinchiesta le schiave della Romagna (estate 2010)

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