venerdì 18 marzo 2011

Rimini - Conferenza stampa Sportello migranti Ass.Rumori sinistri sulla vicenda dei richiedenti asilo e rifugiati eritrei in Libia


E’ convocata per domani mattina, sabato 19 marzo alle ore 12.00 presso la Casa della Pace in via Tonini n.5 a Rimini, la conferenza stampa dello Sportello migranti dell’Associazione Rumori sinistri in merito alla vicenda dei richiedenti asilo e rifugiati eritrei in Libia.
 
Presso il nostro sportello sono venuti alcuni cittadini eritrei, parenti di richiedenti asilo bloccati a Tripoli, che allarmati per gli accadimenti e i conflitti sul territorio libico, nonché per le poche e sommarie comunicazioni telefoniche con i loro parenti, hanno chiesto aiuto e supporto per l’evacuazione dei loro cari e degli altri rifugiati che si trovano in Libia.
La situazione di emergenza, le violenze, l’assenza dei diritti umani in Libia e la politica dei respingimenti voluti dal nostro governo con gli accordi Italia/Libia, nonché la gestione allarmistica/sicuritaria dei nuovi arrivi dal Magreb, ci impongono di non rimanere in silenzio.
La conferenza stampa sarà per questo l’occasione per rompere quella catena disumanizzante, mostrata in questi giorni con la famigerata “emergenza sbarchi” che oggi trasforma i cittadini dello spazio euro-mediterraneo in “eccedenza umana”, corpi in eccesso ed indesiderati da espellere in mare, da carcerizzare nei CIE o in centri d’accoglienza che nulla hanno a che spartire con l’accoglienza, esseri umani da espellere con un decreto di allontanamento dal territorio, dopo averne decretato lo status di senza-diritti.
Per i rifugiati eritrei, somali, etiopi, nonché per le tante donne nigeriane della tratta finalizzata allo sfruttamento sessuale, bloccati e nascosti in Libia, uomini, donne e bambini, non c’è futuro.
Molti vengono da paesi a loro volta in guerra, la Somalia, o sotto regimi dittatoriali, l’Eritrea e l’Etiopia. Ecco perché di spostarsi verso Egitto (come hanno fatto nelle settimane scorse i circa 250.000 tra egiziani, tunisini, nigeriani, ghanesi, cinesi, bangladeshi per poter poi tornare a casa) non vogliono nemmeno sentirne parlare.
Il timore principale infatti è che una volta arrivati al varco Sallum si trovino davanti i funzionari dell’ambasciata al Cairo pronti a rimpatriarli. E allora l’unica soluzione che vedono è l’Europa e l’Italia, dove (come dimostra il caso dello sportello migranti) molti di loro hanno amici e parenti. Dove molti di loro hanno tentato di arrivare via mare negli anni passati, imbarcandosi proprio dalla Libia. E da dove alcuni di loro sono pure stati respinti.”(*)
Per noi queste persone devono essere accolte nei territori, non vanno lasciati soli o abbandonati sul territorio libico, devono poter godere della protezione umanitaria, del diritto d’asilo oggi sempre più svuotato e calpestato, come si fece tra mille difficoltà con gli oltre 100 mila profughi in fuga dalla ex Yugoslavia che gli enti locali di tutta Italia si impegnarono a ricevere ed includere nei vari territori.
Da qui ripartiamo anche nella nostra città per costruire dal basso accoglienza e solidarietà, un accoglienza e solidarietà che ci parla del diritto di scelta e del diritto d’asilo, come il terreno in cui praticare cittadinanza e vera accoglienza, significa riconquistare democrazia per tutti e tutte.
i volantari e le volontarie dell’ass. Rumori sinistri @Rimini

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