mercoledì 13 maggio 2015

Su Forza Nuova e Barocci (Adac Cesenatico): contro neofascisti e sfruttatori costruiamo un’Europa di diritti contro l’austerità




In questi giorni Forza Nuova ha annunciato che metterà in campo qualsiasi mezzo atto ad ostacolare l’attività alberghiera degli imprenditori turistici che hanno scelto di ospitare i profughi nei loro alberghi.
A tale proposito Forza Nuova ha stilato una lista nera degli alberghi che utilizzerà per boicottare le strutture turistiche  attraverso una campagna mediatica dai contorni xenofobi.

A  lanciare l’allarme è il presidente dell’ADAC (Associazione degli albergatori di Cesenatico) di Cesenatico Giancarlo Barocci, non tanto mosso dal rifiuto di una cultura xenofoba, e dalle sue pericolose conseguenze sociali,ma piuttosto mosso dalla preoccupazione che tale campagna possa avere sull’indotto nel settore turistico.

Cogliamo l’occasione per muovere due critiche: all’indomani dell’arrivo dei profughi a Cesenatico, l’ex assessore e vice sindaco Vittorio Savini, insieme al presidente Barocci, su iniziativa della Lega, si unirono nell’esprimere la loro contrarietà all’ospitalità dei rifugiati nelle strutture alberghiere, adducendo che ciò, avrebbe rovinato l’immagine turistica della cittadina balneare. Di lì a poco la Lega Nord organizzò un vergognoso presidio davanti all’hotel che ospitava i rifugiati. Vista la deriva pericolosa che aveva preso tale iniziativa, Vittorio Savini  prese le distanze dalle iniziative del suo partito, dapprima disertando i presidi, e poi rimettendo il suo mandato. Noi diciamo che un Assessore al turismo e Vice sindaco non può lavarsi coscienza e mani con una semplice dimissione dall’incarico, lasciando questo paese in mano ad una cultura deteriore. Per quanto riguarda la posizione di Barocci, ugualmente discutibile, non è accettabile che chi ha contribuito ad alimentare l’odio xenofobo, ora si preoccupi di salvare gli interessi di  una classe di imprenditori messa in pericolo dalle minacce di Forza Nuova. Chi ha appoggiato tali iniziative si deve prendere la responsabilità di fronte all’intera comunità, e a quelle associazioni che fin da subito hanno intuito la deriva dell’odio razziale ed il suo impatto sociale.
Non è in pericolo l’economia turistica, che utilizza il Lavoro Gravemente Sfruttato dei lavoratori stagionali insieme a forme di paraschiavismo per ottenere il massimo profitto, ma la salvaguardia di coloro che fuggono da guerre e devastazione prodotte dalle politiche neocolonialiste, signor Giancarlo Barocci, ed è un nostro dovere accoglierli e accoglierli senza speculare economicamente e politicamente su di essi a partire magari dal recupero, per scopi abitativi, delle colonie dismesse o dei tanti edifici non utilizzati che potrebbero poi essere destinati anche a tutti quei cittadini in lista di attesa per gli alloggi popolari o in estrema emergenza abitativa dovuti agli sfratti.

Ed è chiaro che i LUOGHI COMUNI che animano la propaganda xenofoba che sia quella della Lega Nord o di Forza nuova, poco importa, non aiutano a porre una critica importante a questo modello di accoglienza emergenziale e improvvisato che poco a che fare con la necessità di rispondere a servizi efficaci per chi è in fuga da guerre persecuzioni che NOI occidentali abbiamo alimentato e prodotto nei territori di provenienza. La guerra in Libia è lì a ricordarcelo.

Sfatiamo ad esempio il luogo comune per cui i migranti ricevono 35 euro al giorno. Non è vero!!!
I 35 euro quotidiani messi a disposizione dal ministero dell’Economia (e attinti per la maggior parte dal Fondo Europeo per i Rifugiati) servono per una serie di necessità nella gestione dell’accoglienza, dalla manutenzione dei locali, al cibo, fino alla paga degli operatori che assistono i rifugiati 24 ore al giorno, sono soldi che ricadono sui territori (locali sono gli operatori, locali i supermarket in cui si acquista il cibo…). I soldi che materialmente ogni giorno vengono assegnati ai richiedenti asilo ammontano invece a 2,5 euro. Pari a 75 euro al mese e spesso in molti progetti soprattutto al centro sud, ma non solo, nemmeno li ricevono.

Le politiche improntate fino ad ora dall’Unione Europea e dall’Italia rispetto al tema dei rifugiati sono Politiche di contenimento e non di accoglienza all' insegna dei rimpatri forzati dai paesi di transito a quelli di origine. Il diritto d'asilo è lasciato in mano alle polizie o ai trafficanti di essere umani (che sono il prodotto della Fortezza Europa), oppure a imprenditori delle disgrazie che si arricchiscono come accaduto con la vicenda di MAFIA CAPITALE sulle spalle delle persone che avrebbero diritto ad avere un’accoglienza degna e altrettanti servizi utili a rielaborare le ferite delle torture, delle persecuzioni che subiscono nel disperato tentativo di raggiungere l’Europa.

Un Europa blindata dal regolamento di Dublino, approvato nella sua prima stesura dall’allora Ministro dell’Interno Maroni (Lega Nord), regolamento che impedisce la libertà di spostamento nel territorio europeo lì dove sarebbe possibile contare su reti parentali, rigiocare conoscenze linguistiche, competenze professionali e ricercare lavoro in un mercato più ampio, obbligando i rifugiati a restare nel territorio di arrivo, dove vengono schedati ed identificati con la procedura del fotosegnalamento e delle impronte digitali.

Proseguono così le politiche di morte dell’Unione Europea alimentate da chi – come Forza Nuova o la Lega Nord - nei territori specula sulla pelle dei rifugiati per un puro tornaconto soffiando sugli istinti più bassi, della guerra ai poveri.

Pertanto chi alimenta propaganda xenofoba su questi temi gridando “prima gli Italiani” dimenticando di ricordare le responsabilità dell’Europa rispetto alle politiche di contenimento e controllo sui migranti, a quelle di politica estera (guerrafondaie) ma anche e soprattutto quelle di austerità è perfettamente funzionale a mantenere questo stato di cose.

Il problema allora non è accogliere i rifugiati in fuga da guerre e morte, ma quello di costruire un’Europa di diritti e dignità per tutti e tutte contro la Fortezza Europa e dell’austerità.

Per questo ad esempio alla drammatica mancanza di case popolari si può rispondere in due modi, o dicendo “prima gli italiani”, o affermando “più case per tutti”. La prima soluzione si fonda sulla logica del forte contro il debole e genera una guerra tra senzatetto che favorisce gli speculatori, le clientele e i palazzinari. La seconda soluzione si fonda sulla logica della cooperazione tra i deboli contro il forte e apre uno scontro tra “senzatetto - sfrattati” e “palazzinari”, un conflitto verticale tra il basso e l’alto della società, tra sfruttati e sfruttatori.

E’ in questa direzione che dobbiamo guardare se vogliamo un futuro degno per tutti e tutte non a quella propinata da Forza Nuova, dalla Lega Nord ma nemmeno quella dai Barocci di turno.


Ass. Rumori Sinistri – ADL Cobas Emilia Romagna

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